ALL'OUT OFF DI MILANO FINO AL 19 DICEMBRE

"Confessioni di un roditore", ovvero come uscire dalla "tana" kafkiana della pandemia

Lo spettacolo, tratto da un racconto di Kafka, in prima nazionale fino al 19 dicembre all'Out Off di Milano

Debutta in prima nazionale al teatro Out Off di Milano "Confessioni di un roditore" di Roberto Trifirò liberamente tratto da “La tana” di Franz Kafka e in scena fino al 19 dicembre. Lo spettacolo, che avrebbe dovuto andare in scene il 10 marzo 2019, è rimasto per quasi due anni in stand by a causa dell’emergenza Covid. "Nei giorni precedenti al debutto, a Codogno e nel resto della Lombardia la situazione del contagio stava precipitando. Ci siamo subito resi conto che ciò che lo spettacolo raccontava era esattamente quello che stavamo vivendo nell’emergenza pandemia" spiega il regista. E proprio in questo momento storico così emergenziale, l'aggettivo "kafkiano", entrato di diritto nei dizionari e nelle enciclopedie per esprimere una “atmosfera oppressiva”, un “mondo da incubo”, o una situazione “misteriosa, inquietante e minacciosa”, può considerarsi più che mai attuale.

“Confessioni di un roditore” è tratto da uno degli ultimi scritti di Kafka, “La tana” (1923-24), un racconto incompiuto, raccontato in prima persona da un narratore di cui si sa molto poco, ma che si comprende possa essere una creatura dalle caratteristiche umane e animali, un misto tra un roditore e un architetto, che annuncia il completamento della sua tana: un elaborato sistema di cunicoli costruiti nel corso di un'intera vita, dove poter vivere in pace, totalmente isolato dal mondo esterno.

 Pur rimanendo fedele alla struttura del suo svolgimento Trifirò ha voluto porre l’accento sull’humor nero e sulla patologia paranoica del protagonista, un anziano schizofrenicamente sdoppiato nell’identità: R1, R2. R1 è la voce monologante dell’entità pensante di un uomo paranoico vicino alla vecchiaia, R2 racchiude quell’entità pensante e quella voce nel corpo di un animale non identificato; animale egoista, astuto, vorace, crudele, misantropo, narcisista, che molti anni prima, nella sua giovinezza, si è costruito, sotto il livello della terra, la sua tana.

Il misterioso “narratore” di Kafka, che cerca di isolarsi e di difendersi da un nemico invisibile rinunciando alla libertà, sembra quindi non solo una metafora surreale, ma una realtà scaramantica, che cerca di far riflettere con ironia e senso del ridicolo sulle nostre angosce più profonde preparandoci, con la piena assunzione della responsabilità a cui siamo stati chiamati tutti in questo anno e mezzo di chiusura, a desiderare di uscire presto e insieme agli altri dalla “tana”.

Al Teatro Out Off di Milano
Dal 30 novembre al 19 dicembre (Prima nazionale) 
Per prenotare:

0234532140 lunedì ore 10 > 18 e martedì > venerdì ore 10 > 20 sabato ore 16 >20