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Covid, la Svizzera mette al voto il Green pass con un referendum

Dai sondaggi all'interno del Paese emerge che circa il 60% degli elettori sembra deciso a mantenere il certificato e con esso le restrizioni

Domenica 28 novembre in Svizzera si voterà sul Green pass. L'elettorato elvetico è chiamato alle urne per pronunciarsi su una serie di modifiche della legge Covid, inclusa la sua base legale. Si tratta del primo Paese al mondo chiamato a votare sulla certificazione verde.

Non è la prima volta che gli svizzeri votano in un referendum sulle misure sanitarie per contrastare la pandemia. Il 13 giugno la legge sul coronavirus era già stata sottoposta al voto popolare. Era stata accettata con oltre il 60% dei voti. Da quanto si apprende dai sondaggi all'interno del Paese, sul Green pass le opinioni sono un po' più rigide, ma circa il 60% degli elettori sembra deciso a mantenere il certificato e con esso le restrizioni.

Come funziona il Green pass in Svizzera - Da settembre il certificato è obbligatorio per accedere a ristoranti, strutture culturali e altre manifestazioni o attività al chiuso. Con meno di due terzi della popolazione con due dosi, gli svizzeri hanno uno dei tassi di vaccinazione più bassi dell'Europa occidentale. Ora le infezioni da Covid-19 stanno salendo in modo esponenziale, con un numero di casi in aumento dal 40% al 50% ogni settimana. Dall'inizio della pandemia il governo svizzero ha cercato di introdurre misure più efficaci per controllare la diffusione del virus, rimanendo però fedele al sistema svizzero di democrazia diretta. Il popolo ha sempre l'ultima parola.

Le ribellioni - Il vaccino è sempre stato una questione delicata da affrontare nel Paese, soprattutto nella Svizzera tedesca. Molti sono scesi in piazza e hanno raccolto firme per contestare il certificato verde, in vista del referendum di domenica. Non solo: in un raduno a Berna migliaia di persone si sono presentate per ascoltare "esperti no vax", tra cui il famoso Robert Kennedy Jr, che ha definito la Svizzera come l'ultima roccaforte dell'Europa contro "i poteri sinistri che costringono le persone a vaccinarsi, introducendo un draconiano sistema di sorveglianza di massa".

Il nodo degli ospedali - Intanto, visti gli ultimi dati relativi al contagio, il governo ha consigliato agli ospedali di aumentare la loro capacità nelle terapie intensive. Ciò ha provocato reazioni negative tra gli infermieri svizzeri, i quali sottolineano che "i letti supplementari non aiutano quando non c'è abbastanza personale per prendersi cura dei pazienti". Si stima che il 10% degli operatori sanitari svizzeri abbia lasciato la professione dall'inizio della pandemia. Per far sentire le loro voci gli infermieri hanno raccolto le firme per un referendum nazionale che chiede maggiori investimenti e migliori condizioni di lavoro.

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