FOTO24 VIDEO24 2

Il ragazzo che sfidò i No vax in piazza: "La libertà individuale non può ostacolare quella collettiva"

A "Controcorrente"  Marco Natali, lo scorso 3 agosto, raccontava perché aveva preso parola durante un corteo di proteste contro il Green pass

"Dovevo accompagnare la mia fidanzata dall'estetista e mi sono ritrovato davanti a questa folla di persone". Inizia così il racconto di Marco Natali, il giovane di Lodi che lo scorso 3 agosto ha spiegato a "Controcorrente" perché ha sfidato, in una piazza della sua città, un corteo di protesta contro il Green pass, raccontando la storia del padre medico morto a causa del Covid. "Dicevano che i morti di Covid non esistono - ha spiegato a Rete 4 - ho aspettato che finissero di parlare, poi ho preso la parola e appena ho detto che avevo 20 anni ho ricevuto molti applausi, ma li ho interrotti subito spiegando che sarei andato a parare da un'altra parte".

Marco, infatti, ha voluto raccontare la sua esperienza: "Il 18 marzo dell'anno scorso mio padre è morto - ha spiegato - e ho fatto sapere loro che se il vaccino fosse arrivato prima, lui sarebbe ancora in vita". Natali ha poi aggiunto: "Credo sia impensabile dire ancora oggi che il Covid non esiste e che sia considerato come una normale influenza, mio padre non sentiva l'ossigeno nei polmoni". E sul vaccino ha concluso: "Penso che la libertà di qualcuno finisce nel momento in cui inizia quella di qualcun altro, tu sei libero di non vaccinarti ma non puoi mettere a rischio anche a me".

Espandi