Covid, neuropsichiatri infantili: nei primi 9 mesi del 2021è boom di ricoveri
A causa della pandemia crescono tra bambini e adolescenti le diagnosi di mancato controllo degli impulsi, autolesionismo e disturbi del comportamento alimentare. Difficile l'accesso ai servizi sanitari territoriali
Nei primi nove mesi del 2021 il numero dei ricoveri per disturbi psichiatrici di bambini e adolescenti negli ospedali italiani ha superato il totale del 2019. Mancato controllo degli impulsi, autolesionismo, disturbi del comportamento alimentare sono tra le principali diagnosi in aumento nel 2021, il che conferma anche per l'Italia il trend in aumento a livello globale. E' l'allarme del Sinpia, la Società Italiana di Neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza.
I dati - Secondo i dati preliminari del più ampio studio internazionale sull’impatto della pandemia sulla salute mentale e fisica di bambini e adolescenti presentato nell’ambito del congresso, il benessere psichico dei minori è diminuito di più del 10% a livello globale. Aumentano anche rabbia, noia, difficoltà di concentrazione, senso di solitudine e di impotenza, stress, disturbi del sonno. Ancora più gravi sono stati gli effetti della pandemia per coloro che presentavano già situazioni di vulnerabilità o fragilità associate. Per questa fascia di minori il peggioramento è stato quasi doppio rispetto ai coetanei sani, stimato di più del 25%.
Le criticità in Italia - Il peggioramento è certificato in Italia dal boom dei ricoveri nel 2021, dopo che nel 2020 a causa delle restrizioni per la pandemia il numero degli accessi al pronto soccorso e in ospedale era precipitato del 25%, con oscillazioni tra il 10 e il 30% nelle diverse regioni. Gli esperti Sinpia parlano di una vera e propria ondata di ritorno, con più dell’85% dei ricoveri in reparto avvenuti in urgenza, per pazienti con quadri clinici sempre più complessi, peggiorati dal ritardo nell’accesso ai servizi conseguente alla pandemia. In alcune Regioni, un minore su 4 viene ricoverato in un reparto di psichiatria dell’adulto per la carenza di posti letto di neuropsichiatria.
Difficoltà di accesso alle strutture - Nel 2020, almeno il 25% dei pazienti ha avuto difficoltà nell’accesso ai servizi territoriali. Molti servizi di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (Npia) non sono stati in grado di garantire la continuità di cura nel corso della pandemia attraverso attività di telemedicina per la carenza nella dotazione tecnologica o la non autorizzazione da parte delle singole aziende. L’introduzione di percorsi di cura integrati tra attività in presenza e attività in telemedicina, particolarmente vantaggiosa in alcuni disturbi del neurosviluppo, è ancora molto problematica.
"Ci troviamo di fronte una situazione critica - spiega Antonella Costantino, presidente di Sinpia - è necessario agire subito per promuovere il benessere psichico, ridurre al minimo le conseguenze della Pandemia sulla salute mentale della generazione più giovane, individuare il più precocemente possibile i segnali di allarme e saper offrire risposte rapide e appropriate al bisogno".
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