OLTRE I CONFINI

Come i videogiochi hanno aiutato i viaggiatori con disabilità a scoprire il mondo

Secondo un report, le tecnologie videoludiche creano ambienti esterni così vividi che i giocatori possono trarre benefici reali per la salute tra le mura domestiche

© IGN

I videogiochi offrono da sempre una finestra aperta su molteplici dimensioni e per molti costituiscono un mezzo di evasione. Oggi, milioni di giocatori utilizzano i videogiochi per poter rendere la propria routine più sopportabile e movimentata. Specie durante la pandemia, il numero delle persone che hanno cercato distrazioni dalla quarantena è cresciuto significativamente. Tra questi, anche tra i diversamente abili, che affrontano barriere al proprio benessere quotidianamente, al di là del periodo del lockdown imposto dal diffondersi del Covid-19. Un report ha tentato di spiegare come i videogiochi costituiscano per i "viaggiatori" con disabilità una vera e propria finestra sul mondo.

Specialmente nel corso degli ultimi due anni, le organizzazioni turistiche hanno cercato di sfruttare la popolarità dei videogame trasformando le destinazioni che non potevano essere raggiunte durante la pandemia in viaggi virtuali. Invece di dover navigare nell'imprevedibilità della natura, infatti, i videogiochi permettono ai viaggiatori diversamente abiliti di cimentarsi in viaggi avventurosi nel comfort dalle loro case.

I benefici per la salute dello stare all'aperto sono stati ampiamente documentati. Uno studio del 2019 ha scoperto che trascorrere almeno 2 ore all'aperto ogni settimana riduce i livelli di cortisolo che causano stress e abbassa la probabilità di malattie e disagio mentale. Questi benefici possono dunque cambiare la vita soprattutto alle persone con disabilità, che tendono ad avere alti tassi di depressione, stress e ansia. L'esposizione alla natura, attraverso l'immersione nel cuore di una foresta o l'appassionarsi al giardinaggio, possono alleviare il dolore cronico e prevenire i sintomi della depressione stagionale nei mesi più freddi.

Ma mentre le persone con disabilità possono beneficiare dello stare nella natura grazie ai videogiochi, sono invece spesso escluse dalle attività all'aperto nella realtà. I sentieri escursionistici e i percorsi di montagna, ad esempio, non possono sempre ospitare stampelle o sedie a rotelle, specie in luoghi che costituiscono un rischio elevato, come i siti in prossimità di corsi d’acqua. In parte a causa di questi pericoli, circa 3,6 milioni di persone con disabilità raramente lasciano le proprie case, tanto meno pianificano un viaggio in un parco nazionale o un sentiero.

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È qui che i videogiochi possono aiutare i viaggiatori a raccogliere i benefici delle uscite all’aria aperta senza dover necessariamente mettere a repentaglio la propria incolumità. I ricercatori stanno scoprendo che l'esposizione virtuale, attraverso fotografie, video e paesaggi sonori, può essere altrettanto terapeutica quanto l'esposizione fisica. Lo studio si è avvalso dei risultati di un’ulteriore ricerca condotta nel 2017 in cui una equipe di medici svizzeri ha scoperto come i pazienti in terapia intensiva si siano ripresi più velocemente dopo aver indossato una cuffia VR caricata con immagini della natura.

Anche se i videogiochi sono simulazioni, possono avere un impatto più profondo di video tour o gallerie fotografiche. "Guardare un film o un video lascia il pubblico nella posizione passiva di spettatore", ha affermato Sid Dobrin, autore del saggio “Mediating Nature: The Role of Technology in Ecological Literacy”. "C'è un certo grado di partecipazione attiva quando si gioca a un videogioco".

In altre parole, i videogiochi che usano tecnologie che aggiungono profondità e ampiezza agli ambienti simulati. Una foto può offrire un'immagine piacevole e realistica di un masso; in un videogioco, si può camminare intorno al masso e persino "saltarci sopra". Per quanto questo sviluppo sia promettente, i videogiochi non sostituiscono in toto gli alloggi o gli ausili creati su misura per persona diversamente abile.

Aumentare l'accessibilità è ormai diventato uno degli obiettivi a lungo termine del turismo naturalistico. Bilanciare preservazione e conservazione abbattendo le barriere architettoniche costituisce una sfida immensa. Nel frattempo però, i videogiochi stanno aiutando a colmare in parte tale divario.