LA SENTENZA

Molestie, Kevin Spacey paga i danni del suo licenziamento: oltre 30 milioni ai produttori di "House of Cards"

La decisione dell'arbitrato: l'attore deve risarcire la produzione che aveva dovuto interrompere la sesta stagione della serie, riscriverla e accorciarla

© ansa

Dopo due anni di battaglia legale combattuta dietro le quinte, un arbitrato ha deciso che Kevin Spacey deve pagare 31 milioni di dollari ai produttori di "House of Cards" per aver violato le regole di condotta sulle molestie sessuali. Il verdetto dell'arbitrato à stato depositato dalla società di produzione Mrc, presso la Superior Court di Los Angeles. Nella popolare serie, l'attore, che aveva la parte del presidente Frank Underwood, era stato estromesso dopo accuse di comportamento predatorio nei confronti di giovani uomini.

Le accuse avevano provocato un'inchiesta interna che aveva portato all'esclusione dell'attore dal suo ruolo e dal team dei produttori. Nell'arbitrato si afferma anche che Mrc ha subito danni per via della condotta di Spacey, tra cui la necessità di fermare la sesta stagione di "House of cards", riscrivere la sceneggiatura e accorciarla dai tredici episodi previsti a otto per andare incontro alle scadenze di programmazione. 

La sentenza è arrivata dopo una battaglia legale durata oltre tre anni e un'udienza probatoria di otto giorni tenuta segreta al pubblico, insieme al resto della controversia. La carriera del 62enne, vincitore dell'Oscar come miglior attore non protagonista per "I soliti sospetti" e come miglior attore protagonista per "American Beauty", si è bruscamente interrotta alla fine del 2017.

L'attore Anthony Rapp accusò Spacey di avergli fatto delle avance sessuali quando lui aveva 14 anni, negli anni 80. Spacey rilasciò una dichiarazione dicendo che non ricordava l'incontro e scusandosi. Successivamente altri uomini lo hanno accusato di molestie. Alcuni, incluso Rapp, hanno intentato azioni legali.

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