Covid, assolto medico che operò da positivo: "Il fatto non costituisce reato"
Gianluca Iob, ad aprile dello scorso anno, nonostante fosse in quarantena, fece un intervento salva-vita su una paziente
Il giudice monocratico di Aosta Maurizio D'Abrusco ha assolto "perché il fatto non costituisce reato" il medico di chirurgia vascolare Gianluca Iob, che ad aprile dello scorso anno aveva operato all'ospedale Parini una paziente nonostante fosse in quarantena perché positivo al Covid. Assolti con il chirurgo anche l'allora direttore sanitario dell'Usl valdostana, Pier Eugenio Nebiolo, e il responsabile del 118, Luca Cavoretto.
L'accusa era di aver violato la normativa sulla quarantena. Il pm Francesco Pizzato aveva chiesto per tutti l'assoluzione per "tenuità dei fatti".
Secondo l'accusa, il medico era positivo e quindi non avrebbe potuto svolgere l'intervento, autorizzato dallo stesso Nebbiolo con una email. Il chirurgo era stato portato in ospedale per eseguire l'intervento e poi riportato a casa in ambulanza, violando l'ordinanza di isolamento domiciliare emessa dal vicesindaco di Aosta.
"I miei assistiti si sono assunti le loro responsabilità e hanno salvato la vita a una donna, che nessuno conosceva. Sono tre medici che andrebbero ringraziati e che non dovevano finire sotto processo. Hanno agito per salvare una persona che era in grave pericolo di vita. Fin dall'inizio abbiamo detto che questo processo di doveva chiudere con l'assoluzione per tutti e tre". Così l'avvocato Corrado Bellora ha commentato l'assoluzione per i suoi tre assistiti all'uscita dall'aula.
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