IL LEADER IV ALLA LEOPOLDA

Inchiesta Open, Renzi: "Non ho commesso reati, violata la Costituzione. Cercano più me che Matteo Messina Denaro"

Alla Leopolda a Firenze il leader di Italia Viva si difende e definisce "kafkiano" il suo  processo

© Ansa

"Io non ho commesso nessun reato". Lo afferma, in relazione all'inchiesta sulla Fondazione Open, il leader di Italia Viva Matteo Renzi nella seconda giornata di lavori della Leopolda, a Firenze. Sul fatto di essere indagato per finanziamento illecito ai partiti, chiarisce: "Quale reato si contesta? Quei soldi non solo sono tracciati, ma tutti bonificati. Noi non abbiamo violato leggi, mentre altri hanno violato l'articolo 68 della Costituzione". 

"Processo kafkiano" - Renzi poi dice che il suo è "un processo kafkiano" e spiega: "Se volete capire come funziona la politica, dovete candidarvi e stare dentro un partito che sta in Parlamento, non andare a prendere i telefonini di chi sta totalmente fuori da questa vicenda. E' un processo kafkiano". 

"Hanno sbagliato Matteo" - Poi rincara la dose: "Hanno sbagliato Matteo, Matteo Messina Denaro lo hanno cercato con meno  persone di Matteo Renzi (a voi i commenti). Nelle case alle 6 e mezzo del mattino, con le perquisizioni di un non indagato". E ancora: "A fronte di una presenza organizzata di Cosa Nostra, camorra e 'ndrangheta in Toscana per un giro d'affari di 15 miliardi, la guardia di finanza di Firenze negli ultimi due anni si è dovuta concentrare  nel capire il ruolo di Guerini, Gentiloni e Renzi e della corrente renziana, ma mandate la Finanza a capire chi c'è nei capannoni dove c'è il riciclaggio dei denari". 

"Io non mi sento assediato, ma il direttore della rivista di Magistratura democratica a scritto che intorno a Renzi va stretto un cordone sanitario - riprende il leader di Italia Viva -: intorno a un senatore non si stringono cordoni sanitari, ma se uno lo fa su una rivista di una corrente della magistratura è una cosa enorme".