Alta tensione nel centro di Rotterdam durante una protesta contro le misure restrittive disposte dal governo olandese per fronteggiare l'epidemia. Secondo quanto riferito dalla polizia, 51 persone sono state arrestate, di cui circa la metà sono minorenni, e 7 risultano essere rimaste ferite. Di queste, due sarebbero state colpite da agenti che hanno sparato colpi di avvertimento.
Il ripristino del lockdown parziale, sabato scorso, ha scatenato la protesta di centinaia di persone che si sono radunate nel centro di Rotterdam. E molte di loro, al grido "libertà", hanno fatto esplodere petardi e hanno lanciato oggetti contro la polizia. Almeno un'auto della polizia è stata incendiata, altre sono state danneggiate dai manifestanti. I vigili del fuoco sono stati colpiti mentre spegnevano l'incendio. Anche altri veicoli sono stati dati alle fiamme.
La polizia è intervenuta schierando i reparti antisommossa, utilizzando un cannone ad acqua per disperdere la folla e sparando colpi di avvertimento che, in circostanze ancora da chiarire, hanno provocato dei feriti, almeno due. La polizia ha confermato la notizia. Gerrit van de Kamp, presidente del sindacato, ha spiegato che "dovremo indagare su cosa è successo esattamente qui. Ma è chiaro che il limite è stato raggiunto. Non si può continuare su questa strada. Da tempo diciamo che questo non è più possibile".
Gli scontri sono durati alcune ore: parte del centro è stata chiusa, così come la principale stazione ferroviaria. Il Comune ha disposto un'ordinanza d'emergenza "per mantenere l'ordine pubblico e tutelare l'incolumità delle persone". L'Olanda è stato il primo Paese europeo ad aver ripristinato un lockdown parziale dopo che i contagi da Covid sono saliti a livelli record. Lo scorso 12 novembre, quando il governo aveva annunciato la stretta, i manifestanti si erano scontrati con la polizia all'Aja. A gennaio, sempre in Olanda, in occasione dell'entrata in vigore del primo coprifuoco del dopoguerra, era scoppiata un'ondata di disordini mai vista in 40 anni.