MENTRE SALGONO I CONTAGI

Regioni spingono per un Green pass rafforzato | Di Maio: lockdown per no Vax non sul tavolo | Salvini: meglio il tampone

Figliuolo anticipa l'avvio della somministrazione della terza dose a 40-59enni. In Lombardia prenotati 200mila booster in un giorno

Con oltre 10mila nuovi casi, la Conferenza delle Regioni chiede a Draghi un giro di vite sulla carta verde per tutelare chi si è vaccinato. Di Maio spiega però che il lockdown per i No vax non è al vaglio. La Gelmini: "Il governo è pronto per un tavolo con le Regioni". Per Salvini "è più sicuro chi ha fatto il tampone rispetto a chi è vaccinato", e poi "bisogna unire, non dividere".

In Sicilia torna la mascherina all'aperto e l'obbligo di tampone per chi arriva da Germania e Inghilterra. Figliuolo autorizza l'anticipo a lunedì dell'avvio della somministrazione della terza dose per la fascia 40-59enni. In Lombardia in un giorno prenotati 200mila booster

Doppio Green pass per vaccinati e No vax Dalla Conferenza delle Regioni non arriva una proposta concreta ma la linea è quella del "doppio binario" per il pass già emersa nei giorni scorsi: un super Green pass solo per i vaccinati e i guariti, per poter andare in ristoranti, cinema, teatri, musei, stadi o a sciare nelle regioni che cambieranno colore e uno, ottenibile anche con il tampone, per lavorare e per i servizi essenziali.

Una linea non condivisa Una linea in realtà non condivisa all'unanimità, come confermano le parole del presidente delle Marche Francesco Acquaroli - "ulteriori restrizioni non sono utili, creerebbero altre tensioni e divisioni tra chi è vaccinato e chi non lo e" - e la cui fattibilità è tutta da verificare. Lo ha ricordato il presidente emerito della Consulta Cesare Mirabelli: "mi pare un rimedio difficilmente praticabile e, dal punto di vista normativo, molto rischioso. Se la situazione è così vincolante, questo giustificherebbe l'imposizione di un obbligo di vaccinazione non una sorta di lazzaretto domestico".

Di Maio: "Restrizioni per i No vax non sul tavolo" Il lockdown per i No vax "non è oggetto di decisione". Lo ha ribadito il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, sottolineando che "ci sono governatori che  l'hanno proposto, ma lo schema di lavoro è che deve essere la comunità scientifica a dirci cosa fare. Bisogna andare avanti con le vaccinazioni. Il tema non è neanche l'obbligo di vaccini, il tema è la terza dose".

Salvini: "Tamponi sicuri, basta dividere" Anche Matteo Salvini è contrario alle misure contro i No vax perché "bisogna evitare le chiusure per tutti. Dobbiamo unire, pacificare, isolare, discriminare". Il leader della Lega ha sottolineato che "il tampone è il mezzo più sicuro, è più sicuro un non vaccinato che ha il test negativo, che un vaccinato senza tampone". Per Salvini "ha ragione Draghi: la questione non è all'ordine del giorno, non siamo come la Germania perché abbiamo quasi il 90% di copertura di prime dosi".

Paura di nuove chiusure L'incubo delle Regioni però è veder scattare la zona arancione a ridosso del Natale, con chiusure e restrizioni insostenibili dal punto di vista economico e sociale. Ed è per questo che i presidenti stanno comunque già correndo ai ripari, con misure locali come quella disposta dal presidente della Sicilia Nello Musumeci: tampone a chiunque arrivi da Gran Bretagna e Germania e obbligo di mascherina all'aperto nei luoghi affollati.

La Gelmini: "Presto tavolo con le Regioni" Alle Regioni risponde il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini, dopo averne parlato con il premier Mario Draghi e il ministro della Salute Roberto Speranza. "Il governo è ovviamente disponibile a mettere in agenda a breve un tavolo di confronto". L'incontro potrebbe esserci già lunedì ma fonti dell'esecutivo ribadiscono che al di là dell'obbligo della terza dose per i sanitari e la riduzione della durata del pass - da 12 a 9 mesi, anche se qualcuno vorrebbe ridurla a 6 - non ci saranno nell'immediato altri interventi.

Il governo: "Per ora nessuna stretta sul tavolo" E i dati italiani dicono che nessuna Regione dovrebbe passare nelle prossime ore in giallo e che un un anno fa c'erano 34.282 casi e 753 morti mentre oggi sono 10.638 i casi e 69 le vittime. Ecco perché altri interventi non sono per ora sul tavolo e si continuerà a spingere sulle terze dosi come dimostra la circolare del Commissario per l'emergenza Francesco Figliuolo che dà alle Regioni la possibilità di anticipare le dosi booster ai 40-59enni a partire da lunedì. Per la stretta si vedrà, con un punto fermo però: saranno sempre i numeri, e non le pressioni politiche, a dettare la linea dell'esecutivo.