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Abusi su minori, Telefono Azzurro: le ragazze colpite il doppio dei coetanei

Nell'80% dei casi l'autore delle violenze è una persona "di fiducia" e colpisce nella cosiddetta "cerchia della fiducia".

Negli abusi sessuali il tasso di prevalenza per le ragazze è più alto rispetto a quello dei ragazzi e sono più frequenti all'interno della famiglia. Questi sono due dei punti chiave del report realizzato da Telefono Azzurro per la Giornata europea per la protezione dei bambini contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale. Dai dati emerge come l'abuso avvenga. appunto, in tutti i luoghi in cui il bambino o l'adolescente dovrebbe essere protetto

La ricerca è stata uno spunto di riflessione da cui è partito il confronto tra esperti a Roma, al convegno internazionale "Il diritto di fidarsi. La sfida di rendere sicuro il rapporto di bambini e adolescenti con gli adulti di fiducia". 

Cosa succede in Italia - Secondo un'indagine effettuata dall'Istituto Nazionale di Statistica, nel 2014 il 10,6% delle donne di 16-70 anni di età ha subito violenza sessuale prima dei 16 anni. Questa percentuale risulta in aumento rispetto a un'analoga indagine condotta nel 2006: all'epoca un milione 400 mila donne tra i 16-70 anni aveva subito un abuso prima dei 16 anni, (il 6,6%). Nell'80% dei casi, l'autore delle violenze è una persona conosciuta: spesso un conoscente, un parente o un amico di famiglia della vittima.

I dati - Anche in Italia si registra una sostanziale differenza di genere. Nel 2020, i bambini (0-13) o ragazzi (14-17 anni) rappresentano rispettivamente il 30% e il 14% del totale delle vittime di adescamento, a fronte, rispettivamente, del 70% e 86% di bambine e ragazze. La violenza sui minori è più frequente all'interno della famiglia e nella cosiddetta "cerchia della fiducia": ad esempio, il 48% delle vittime intervistate (in totale 5.440 persone) dall'inglese Indipendent Inquiry Into Child Sexual Abuse ha riferito di essere stato abusato/a da un membro della famiglia.

I contesti - L'abuso può avvenire in tutti i luoghi in cui il bambino o adolescente si trova e in cui dovrebbe essere protetto, ovvero l'ambito scolastico, quello sportivo, il contesto religioso, e in generale nelle varie realtà ricreative ed educative frequentate dai minori. Riprendendo quel report il 12% delle vittime intervistate ha raccontato di aver subito violenze per mano di un insegnante/educatore, il 6% di un membro del clero  e l'uno per cento è stato molestato da un allenatore

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