Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo attuativo dell'assegno unico che entrerà a regime dal 2022. Il provvedimento ora dovrà passare al vaglio delle commissioni competenti delle Camere per il parere, prima del via libera definitivo.
Assegno per i figli a carico - Il testo istituisce, a decorrere dall'1 marzo 2022, l'assegno unico e universale per i figli a carico, un beneficio economico attribuito, su base mensile, per il periodo compreso tra marzo di ciascun anno e febbraio dell'anno successivo, ai nuclei familiari sulla base della condizione economica in base all'Isee.
I dati - Un assegno mensile fino a 175 euro, che scendono a 85 per i figli maggiorenni tra i 18 e i 21 anni: è questo lo schema di base dell'assegno unico universale, contenuto nella bozza del decreto attuativo. L'importo pieno andrà a chi ha Isee fino a 15mila euro, oltre l'assegno cala progressivamente fino a minimo 50 euro per Isee oltre 40mila o per chi non lo presenta.
Le regole - Sono previste maggiorazioni in base al numero di figli e alla presenza di disabili, al reddito e al lavoro di entrambi i genitori. La domanda andrà presentata all'Inps dal primo gennaio per il periodo che va da marzo a febbraio dell'anno successivo.
Anche agli stranieri con minimo due anni di residenza - L'assegno unico sarà erogato anche ai cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno, permesso di lavoro o di ricerca superiore a sei mesi. Lo prevede la bozza del decreto attuativo dell'assegno unico che tra i requisiti prevede "congiuntamente" anche la residenza in Italia "da almeno due anni, anche non continuativi ovvero" la titolarità "di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale". Tra i requisiti anche il domicilio e il pagamento delle tasse in Italia.