Scrisse "uno in meno" per la morte del carabiniere Cerciello: condannata a otto mesi prof di Novara
Ora gli atti saranno inviati al ministero dell'Istruzione per eventuali provvedimenti nei confronti dell'insegnante. Se paga subito i risarcimenti civili evita il carcere
Otto mesi di reclusione, cinque più di quelli richiesti dalla Procura, per vilipendio alle Forze armate e diffamazione: si è concluso così il processo di primo grado nei confronti di Eliana Frontini, l'insegnante novarese che su Facebook commentò la morte del vicebrigadiere dei carabinieri Nario Cerciello Rega scrivendo "uno in meno e chiaramente con sguardo poco intelligente. Non ne sentiremo la mancanza".
Assolto il marito della donna, Norberto Breccia, che era accusato di favoreggiamento. "Ho commesso un errore gravissimo, me ne sono resa conto appena ho cliccato", aveva detto la donna quando però il suo post era ormai diventato virale. "Ho scritto una cavolata - aveva detto la stessa insegnante -. Mi sono lasciata guidare dalla sensazione che spesso le forze dell'ordine non intervengono quando serve, quando una donna è maltrattata o peggio, si muovono solo quando ormai è troppo tardi - diceva -. E ho scritto quell'enorme sciocchezza, senza nemmeno pensare alla vedova e a chi voleva bene al vice brigadiere, una sciocchezza che ho provato a correggere immediatamente con un altro post, ma ormai... Sono stata una stupida".
Pochi giorni dopo il dietrofront: "Non ho scritto io il post" - Ma poche ore dopo il fatto, la professoressa Frontini aveva cambiato versione dicendo di non avere scritto lei il post incriminato. "E' stato usato il mio account e il mio pc, ma non ho scritto io quelle parole - aveva poi dichiarato -. Quando verrò sentita dall'Ufficio scolastico regionale dirò chi è stato". Ma il nome non è mai stato fatto, la difesa della signora Frontini ha puntato sul fatto che non si poteva dimostrare con certezza che fosse stata lei a digitare quel post. Ma i giudici hanno avuto opinione diversa.
Atti inviati al ministero dell'Istruzione - L'insegnante di storia dell'arte all'istituto Pascal di Romentino (Novara) non era presente in aula, come il marito. La donna è stata condannata anche al risarcimento delle parti civili entro un anno per ottenere il beneficio della sospensione condizionale della pena. Le cifre stabilite sono di 8mila mila euro per la vedova del carabiniere ucciso, Rosa Maria Esilio, anche lei non presente in aula, e 5mila euro per il Ministero della Difesa. Disposto l'invio degli atti al Ministero della pubblica istruzione per eventuali provvedimenti nei confronti dell'insegnante.
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