Omicidio Ciatti, il processo si terrà in Italia a gennaio
Il 21enne di Scandicci venne pestato a morte la notte tra l'11 e il 12 agosto del 2017 in una discoteca di Lloret de Mar, in Spagna
Niccolò Ciatti, il 22enne italiano ucciso in Spagna
Si terrà in Italia, a Roma, il prossimo 18 gennaio, il processo per l'omicidio di Niccolò Ciatti, il 21enne di Scandicci (Firenze) che venne pestato a morte la notte tra l'11 e il 12 agosto del 2017 in una discoteca di Lloret de Mar, in Spagna. Lo ha appreso la famiglia di Niccolò che ha ricevuto la notifica per la prima udienza del giudizio immediato disposto dalla procura di Roma. Sul banco degli imputati il ceceno Rassoul Bissoultanov.
Il pestaggio in discoteca All'epoca dei fatti contestati Bissoultanov era di poco più grande del giovane di Scandicci. Il ceceno, esperto di arti marziali, in particolare del tipo di lotta chiamata Mma, la notte tra l'11 e il 12 agosto del 2017, sulla pista da ballo della discoteca St Trop, insieme a due connazionali, avrebbe preso di mira Niccolò Ciatti, che stava trascorrendo con i suoi amici l'ultima serata della vacanza in Costa Brava. Così iniziò il pestaggio mortale. Bissoultanov avrebbe sferrato un violentissimo calcio alla testa del ragazzo di Scandicci, che non si rialzò più. Morì in ospedale alcune ore dopo.
L'estradizione di Bissoultanov e il mandato d'arresto europeo I tre ceceni vennero fermati poco dopo, ma in carcere rimase solo Bissoultanov, che venne rimesso in libertà solo 4 anni dopo, scaduti i termini della carcerazione preventiva. Il ceceno è stato poi estradato poche settimane fa in Italia dalla Germania in esecuzione di un mandato d'arresto europeo.
La posizione di un altro ceceno Almeno un altro giovane ceceno, Movsar Magomadov, avrebbe preso parte attiva al pestaggio. Nei suoi confronti la procura di Roma aveva chiesto e ottenuto una misura cautelare in carcere, che era stata eseguita a Strasburgo, dove i giovani ceceni, figli di rifugiati, risiedono. Ma la Francia ha negato l'estradizione di Magomadov che è stato successivamente rimesso in libertà. La Spagna, che aveva fissato la data dell'inizio del dibattimento il 26 novembre, ha nel frattempo sospeso il proprio procedimento.
Il padre di Niccolò: "Passo avanti verso la giustizia" Si tratta, ha commentato Luigi Ciatti, padre di Niccolò, di "un passo vero verso quella giustizia che Niccolà merita. La giustizia italiana si è mossa ed è riuscita in pochi mesi ad arrivare a una data d'inizio processo". "E' l'inizio, il percorso è lungo, sia per questo processo ma anche per riuscire a processare l'altro ceceno colpevole quanto il primo - ha aggiunto Luigi Ciatti - Non ci arrendiamo finché avremo forza. Vogliamo giustizia per Niccolò".
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