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A Jovanotti Premio Mogol per Fango

Fango di Jovanotti ha vinto il Primo Premio Mogol per l'autore del miglior testo dell'anno e istituito dall'assessorato all'Istruzione e Cultura della regione autonoma Valle d'Aosta. Nella suggestiva cornice del Forte di Bard (Aosta), la giuria composta dal maestro Mogol, Barbara Palombelli, Aldo Cazzullo e Linus, ha consegnato a Jovanotti il premio, la riproduzione in oro di un Tatà, antico giocattolo valdostano raffigurante un cavallo su due ruote.

La giuria, presieduta da Giulio Rapetti, in arte Mogol, ha stilato la lista dei brani finalisti dopo un attentoa scolto di un'ampia rosa di pezzi. Ad arrivare in finale, Ligabue con Niente Paura, Fabrizio Moro con Pensa, Simone Cristicchi con Ti regalerò una rosa e Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, con Fango.

"E' stata pura telepatia - spiega Barbara Palombelli - un colpo di fulmine che ci ha fatto trovare tutti d'accordo subito sulla scelta del vincitore. La prima volta che ho sentito Fango - continua - ero in macchina e l'immagine della mano del padre di Lorenzo che lo sollevava da bambino mi ha subito emozionato".
"E' stato folgorante - racconta Linus - Per me i testi delle canzoni sono la cosa più importante, hanno lo stesso valore di melodia e ritmo, bisogna coltivare la parola per sforzarsi di scrivere testi che non siano banali. Il testo di Fango è una poesia".

"Jovanotti ha fatto un grande testo che arriva direttamente dai suoi pensieri ai nostri". Così Mogol spiega la scelta di attribuire questo premio a Fango: "Il brano di Jovanotti è una poesia, e per me poesia è aderenza alla vita senza filtri né riserve". La forza di una canzone "che arrivi alle persone e che resti nel tempo è la sincerità. E il testo di Lorenzo è sincero" spiega Rapetti.

"Mi sento strano, per me è una sensazione nuova" afferma Jovanotti. "L'unica materia in cui sono stato rimandato è l'italiano e io sto ricevendo il premio come miglior autore di testi!". La gioia e la soddisfazione si leggono sulla faccia di Lorenzo: "Io lavoro con la lingua, le mie canzoni nascono dalle parole: ricevere questo premio da Mogol, che è un poeta in musica, è per me un onore".

"Ho scritto Fango in due minuti, ma in realtà per farla ci ho messo 40 anni - spiega Jovanotti - Le mie canzoni nascono sempre nei momenti di totale intimità, scrivo da solo ed è l'unica cosa che faccio da solo, senza neppure i miei musicisti". Lorenzo spiega anche che "più una canzone nasce da un momento intimo, più ha successo perché il pubblico sente che viene dalle emozioni vere di chi l'ha scritta". E poi svela un segreto del suo comporre: "Le frasi per me sono come conchiglie, quando le trovo le metto da parte".

Emanuela Sandali