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Le persone hanno trascorso l'equivalente di 78 giorni giocando ai videogiochi durante la pandemia

Una ricerca condotta nel Regno Unito ha voluto sondare di quanto sia cresciuta la frequenza di gioco nel corso degli ultimi diciotto mesi

IGN

Negli ultimi tempi, non fanno che moltiplicarsi le ricerche che tentano in ogni modo di dare una risposta agli stravolgimenti della vita quotidiana e sociale causati dalla pandemia da Covid-19. Al centro di molti di questi studi si pongono come sempre i videogiochi, che hanno costituito uno dei mezzi più efficaci per contrastare la tensione causata dalle lunghe permanenze tra le mura domestiche imposte dal lockdown in numerosi paesi.

A Londra, una delle ricerche più recenti ha svelato che le persone hanno giocato l’equivalente di 78 giorni durante l’ultimo anno e mezzo, segnando un incremento notevole rispetto al periodo precedente al dilagare del virus. La ricerca è stata commissionata dalla società di telefonia mobile Smarty Mobile per il lancio del suo bar pop-up "Date The Game (Not the Player)" a Londra, attraverso un nuovo evento che aiuta i giocatori a scoprire quale sarà la prossima avventura in cui si cimenteranno a livello videoludico.

Lo studio è stato condotto su un campione di 2mila adulti che gioca regolarmente, rilevando che il 39% ha trascorso più tempo a giocare durante gli ultimi 18 mesi, con un incremento del 40% in più in una settimana tipica rispetto al periodo pre-pandemia. Gli utenti hanno infatti trascorso una media di 17 ore e 48 minuti sulla propria console tra lunedì e venerdì durante il corso della settimana, mentre nei weekend si sono aggiunte altre 6 ore e 52 minuti, per un totale di più di 24 ore a settimana.

La ricerca ha inoltre evidenziato come il 48% degli interessati abbia continuato a intrattenersi sugli stessi giochi. La ragione principale di questo fenomeno è stata riscontrata nella consapevolezza da parte dei giocatori che i propri titoli preferiti li avrebbero divertiti maggiormente, sebbene il 18% lotti per trovare ancora una spinta alla ricerca di qualcosa di nuovo in cui immergersi.

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È anche emerso che i titoli più popolari negli ultimi 18 mesi sono stati GTA V, FIFA 21 e Call of Duty: Warzone, con Animal Crossing: New Horizons e Among Us che si sono comunque piazzati tra i primi 10. Ancora forte, dopo aver catturato l'attenzione del mondo nel 2016, anche Pokémon GO, con circa un giocatore su cinque che cerca ancora di catturare le creature fantastiche di Niantic durante le sue passeggiate quotidiane.

"Durante il lockdown, era comprensibile che molti di noi si rivolgessero ai videogiochi per passare il tempo e rispolverare i propri titoli preferiti", ha affermato Sayed Hajamaideen, responsabile marketing dell’azienda di telefonia. "Con una selezione così coinvolgente di giochi disponibili, su console, PC o su smartphone, la scelta di cosa giocare può rivelarsi decisiva, quindi non è una sorpresa che così tante persone abbiano preferito giocare a ciò che conoscono e amano".

Lo studio ha anche scoperto che nell'ultimo anno e mezzo circa l’85% del campione ha sperimentato nuovi giochi. In media, questi giocatori hanno completato cinque giochi diversi dall'inizio fino al termine del lockdown. Il 31% ha inoltre affermato che giocare online li abbia aiutati a rimanere in contatto con gli altri durante lo stesso periodo di riferimento.

Tuttavia, più della metà (56%) continua a tornare ai suoi giochi preferiti per familiarità, mentre il 22% si è sentito bloccato dalla routine. Nonostante l'abbondanza di nuovi contenuti, quasi il 47% continua a considerare i propri amici come la fonte più affidabile per sapere a cosa giocare. Sayed ha aggiunto: “Siamo entusiasti di aiutare la nazione ad assaporare la gioia di scoprire cose nuove. Speriamo che nei visitatori di Date the Game si riaccenda la gioia della scoperta e riescano a trovare il videogioco che riuscirà ad appassionarli nei prossimi mesi”.

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