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Gay Pride, Carfagna nega patrocinio

Associazioni attaccano il ministro

Il ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna ha annunciato che non darà il patrocinio al Gay Pride. Dal centrosinistra e dalla comunità gay piovono critiche, ma non è solo il mancato sostegno alla manifestazione a far infuriare associazioni ed esponenti politici dell'opposizione. Il ministro infatti ha affermato che gli omosessuali in Italia non sono discriminati, portando come testimonianza quello che le riferiscono i suoi amici gay.

Insorge Arcigay, la più grande associazione italiana di tutela dei diritti delle persone lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender): ''Saremmo tanto curiosi di sapere quali sono i gay che la Carfagna dice di conoscere e in quale mondo ella vive - attacca il presidente Aurelio Mancuso - perché ci pare che abbia una percezione della realtà del tutto distorta. Le persone lgbt in carne e ossa soffrono e lottano molto più delle persone etero per portare avanti il loro amore e a volte sono costrette e nascondere il loro orientamento sessuale, in famiglia, a scuola, al lavoro''.

Pesante l'attacco di Franco Grillini, socialista e leader storico del movimento, per il quale quelle del ministro ''sono solo battutacce da bar, che confermano quanto la destra italiana sia omofoba e non ami la diversita'''. E se le critiche più feroci giungono dalla comunità gay e dalla sinistra, anche il ministro-ombra delle Pari opportunità, la democratica Vittoria Franco, invita Mara Carfagna a rivedere le sue posizioni e partecipare al Pride.

Interviene anche Barbara Pollastrini, che nel precedente governo occupava il posto di Mara Carfagna, e che definisce ''miope e ingannevole''. Particolarmente feroce Vladimir Luxuria, ex parlamentare del Prc, secondo cui un ministero delle Pari opportunità con a capo Mara Carfagna ''non intende assolvere al compito di dare e garantire pari opportunita''' ed è quindi ''un ministero inutile''.
E' l'unica voce alla quale il ministro, con una nota, risponde: ''Il signor Vladimiro Guadagno confonde il Ministero per le Pari opportunità con l'ufficio stampa e propaganda del movimento lgbt''.

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