Si è spento a 87 anni nella sua casa di Pietrasanta, Lucca, il famoso scultore Pietro Cascella. Da mesi era malato e aveva lasciato l'abitazione nel castello della Verrucola, a Fivizzano, provincia di Massa Carrara. E' stata allestista la camera ardente nel Chiostro di sant'Agostino, messo a disposizione dal sindaco di Pietrasanta Mallegni, legato all'artista. I funerali si svolgeranno martedì 20 maggio, alle ore 15, nel Duomo di Pietrasanta.
Ad annunciare la notizia della morte il ministro dei Beni culturali Alessandro Bondi, che era suo amico ed era stato suo collaboratore. "Con la scomparsa di Pietro Cascella, straordinario uomo e artista, mi viene a mancare una guida paterna e un punto di riferimento insostituibile - dichiara Bondi - La sua grande umanità e la sua arte hanno segnato la mia vita. L'unico rammarico è che nel mio impegno ministeriale non mi possa essere vicino con i suoi consigli e le sue idee".
Bondi ha dichiarato tempo fa in un'intervista a Claudio Sabelli Fioretti di essere riuscito ad incontrare Berlusconi proprio grazie all'intercessione di Cascella. Pietro Cascella viveva con la moglie Cordelia Von den Steinen, anch'essa scultrice, nel castello della Verrucola, a Fivizzano, in provincia di Massa. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nel ricordaloi, lo ha definito "uno dei più grandi interpreti della scultura contemporanea" e ha salutato "lo straordinario amico che ricordero' sempre attraverso la testimonianza delle sue opere".
Pittore, scultore, erede di una dinastia di artisti, Pietro Cascella si è distinto per la monumentalità delle sue opere, spesso improntate a una profonda sensibilità civile: dal Monumento ad Auschwitz all'Arco della Pace di Tel Aviv, dall'Omaggio all'Europa di Strasburgo a quello alla Resistenza Bella Ciao a Massa. Nato a Pescara il 2 febbraio 1921, Cascella si avvicina alla pittura fin da giovanissimo seguendo il padre Tommaso e il fratello Andrea. Per approfondire le sue conoscenze, nel 1938 si trasferisce a Roma, dove si iscrive all'Accademia di Belle Arti per seguire i corsi di Ferruccio Ferrazzi. Poco più che ventenne partecipa, nel 1943, alla Quadriennale di Roma e nel 1948 è invitato alla prima Biennale di Venezia del periodo post-bellico.
Sono gli anni in cui, insieme ad Andrea, lavora in una fornace per la ceramica e con questo materiale realizza le prime opere di grande formato. Ancora alla Biennale nel '56, Pietro va progressivamente maturando il suo distacco dalla pittura per trovare nell'espressione plastica la cifra della sua arte. Nel 1958 concepisce insieme al fratello e all'architetto Julio Lafuente il progetto per il monumento di Auschwitz, che sarà realizzato nove anni dopo su un nuovo disegno interamente ideato da Pietro (e con il progetto dell'architetto Giorgio Simoncini).
Intanto l'incontro a Roma con l'artista cileno Sebastian Matta lo porta a elaborare quadri-scultura dalle tematiche surreali, che comunque gli consentono di approfondire la sua ricerca orientata verso la pietra e il marmo. Le sue sculture si presentano infatti solitamente composte da masse pietrificate levigate, aspre o corrose con accenni di base cubista ed elementi di purismo geometrico. Il carattere monumentale, presente anche nelle sculture di piccole dimensioni, traduce il senso di potenza ed energia, che si richiama alla grande tradizione arcaica dell'arte, sulla quale si innesta una fantasia tutta moderna. L'uso della pietra, che Cascella definisce "l'ossatura della terra", rappresenta il recupero dell'antica naturalità e integrità dell'uomo, sintesi plastica di volumi articolati, che, richiamando forme archetipe, collocando l'artista in una linea ideale della scultura europea da Brancusi a Lipchitz.
Protagonista di molte personali in Italia e all'estero, Cascella realizza negli anni '70 opere di grande importanza, come l'Arco della Pace di Tel Aviv, l'Omaggio all'Europa a Strasburgo, il Monumento a Giuseppe Mazzini a Strasburgo, Bella Ciao a Massa. Tra le sculture monumentali degli anni '80 vi sono invece Cento Anni di lavoro allo stabilimento Barilla a Parma, la Nave per la città di Pescara e la piazza di Milano Tre. Nel decennio successivo realizza grandi opere come l'Agorà all'Università di Chieti , il Monumento della Via Emilia a Parma, la Porta della Sapienza a Pisa, l'Ara del Sole a Ingurtosu in Sardegna, il Teatro della Germinazione nel Parco Nazionale d'Abruzzo e la Volta Celeste ad Arcore (Milano), il mausoleo commissionato all'artista da Silvio Berlusconi nella propria villa.