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Marina Berlusconi: "L'Italia sta crescendo, bisogna avere fiducia"

E sull'ipotesi del padre al Quirinale, il presidente di Mondadori e Fininvest dichiara: "Non ha mai avanzato la sua candidatura, stiamo ai dati di fatto"

L'Italia sta vivendo "un momento di grazia", "piace e si piace di più". E' quanto afferma il presidente di Mondadori e Fininvest, Marina Berlusconi, parlando di una "nuova primavera" del libro e dell'editoria che sembra corrispondere allo stato di salute generale dell'Italia nel quale "bisogna avere fiducia". E sull'ipotesi del padre al Quirinale, dichiara: "Non ha mai avanzato la sua candidatura, stiamo ai dati di fatto".

Sull'ipotesi di Silvio Berlusconi al Quirinale - "Poi, se chiedete a una figlia, cosa pensate che risponda?", aggiunge Marina Berlusconi a proposito dell'ipotesi del padre al Colle in una lunga intervista a Il Corriere della Sera. "Io so soltanto che è bastata l'ipotesi di una sua candidatura, - sottolinea - perché, come il riflesso condizionato del cane di Pavlov, le truppe giustizialiste ricominciassero a spargere gas tossici".

"L'Italia sta crescendo bisogna aver fiducia: ora siamo più maturi" - "Questo momento di grazia del libro scalda il cuore. Non parlo solo da editore e da lettrice, ma da cittadina di questo Paese. - esordisce Marina Berlusconi, - Perché, nonostante il virus stia rialzando la testa, è uno dei segnali che autorizzano fiducia e ottimismo in un'Italia che a sua volta vive un momento di grazia".

"L'Italia di oggi mi pare diversa - continua. - E' come se stessimo provando a mostrare quello di cui siamo capaci e quello che potremmo essere: sembriamo un Paese più responsabile, più maturo. In concreto, erano almeno 60 anni che il nostro Pil non cresceva oltre il 6 per cento, anche se il tema inflazione ora non a sottovalutato. Siamo tra i primissimi al mondo per le vaccinazioni anti-Covid, e spero affronteremo con lo stesso spirito la nuova ondata in arrivo. Ma ci metta anche lo sport, che da sempre rafforza senso d'appartenenza e ottimismo: quest' anno abbiamo vinto tantissimo".

L'effetto Draghi - "Non sottovaluto certo l'effetto Draghi. Ha restituito il giusto peso a valori come serietà, autorevolezza, europeismo. Con lui ci siamo liberati di molti apprendisti stregoni e siamo tornati all'etica della competenza. Draghi ha avuto un ruolo fondamentale nella creazione del clima nuovo che mi pare di avvertire, e che va al di là del suo stesso lavoro. Guardi per esempio la giustizia".


I numeri di Mondadori e Mediaset - "Nel 2021 per la Mondadori ci attendiamo una marginalità sensibilmente migliore anche sul 2019 - dice - e, al netto delle acquisizioni, niente debito, anzi, liquidità in cassa. Gli ottimi numeri dei primi nove mesi sono stati appena pubblicati, così come quelli di Mediaset, che in Italia e in Spagna è molto cresciuta per ricavi e utili, prevede un anno record ed è riuscita ad avviare il progetto paneuropeo".

Quanto al mondo dell'editoria, "credo che questa nuova primavera del libro rappresenti qualcosa di importante un po' per tutti. Certo, i numeri vanno pesati, alcune analisi risultano contraddittorie. Però in ogni caso un Paese che legge di più è un Paese che ha più futuro", aggiunge. In questa situazione "premia la strategia Mondadori, sempre più concentrata sul core business. Le aziende stanno investendo e noi anche quest'anno sul libro abbiamo investito parecchio, a partire dall'acquisizione di DeAgostini Scuola che l'Antitrust ha appena approvato".

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