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Acqua: ne usiamo più di quanta si pensi (e la sprechiamo pure)

Le strategie quotidiane per risparmiarla e dare una mano all’ambiente

Istockphoto

Lo avresti immaginato? Per fare una doccia di cinque minuti si usano dai 30 ai 50 litri di acqua, mentre ogni volta che ci laviamo i denti senza chiudere il rubinetto ne sprechiamo circa 30. Il cattivo utilizzo delle risorse idriche, bene prezioso e da tempo al centro dell’attenzione di chi ha a cuore la salute del Pianeta, è un tema che ci coinvolge tutti e sul quale siamo chiamati a fare la nostra parte in prima persona. Ecco allora qualche suggerimento da mettere in atto nella vita quotidiana per dare una mano all’ambiente e non gravare sul bilancio idrico generale. 

OCCHIO AI CONSUMI: IN BAGNO… - Non sempre abbiamo la percezione di quanta acqua adoperiamo nelle normali attività quotidiane. Ad esempio, farsi un bagno nella vasca comporta l’utilizzo di circa 120 – 160 litri di acqua, contro i 20-40 che servono per restare quattro minuti sotto il getto della doccia. Pensiamoci bene, prima di aprire i rubinetti e trasformare la nostra stanza da bagno in una mini-Spa, con tanto di candele ed oli essenziali: è un lusso che ci possiamo concedere ogni tanto, sostituendolo magari con una doccia emozionale e cromoterapia. Quando ci laviamo i denti, poi, ricordiamoci che tenere chiuso il rubinetto mentre spazzoliamo arcate e gengive fa passare il consumo idrico a meno di due litri, dai circa 15-20 completamente dispersi e sprecati quando teniamo il getto aperto. Lo stesso discorso vale quando gli uomini si fanno la barba. Anche il gesto di tirare lo sciacquone “costa” dai 9 ai 16 litri d’acqua, a seconda del tipo di impianto che abbiamo in casa. Lavarsi le mani, come il Covid ci impone di fare spesso, fa consumare circa 5 litri di acqua. 

… E IN CUCINA - Anche tra lavandino e fornelli occorre fare attenzione. Per bere e preparare da mangiare ciascuno di noi utilizza circa 6 litri di acqua al giorno. Lavare i piatti a mano ne fa consumare fra i 20 e i 40, mentre con un carico in una lavastoviglie di classe A se ne risparmiano la metà. Ogni volta che facciamo partire una lavatrice (di ultima generazione) se ne vanno circa 45 litri d’acqua, mentre un rubinetto che non chiude bene e gocciola ne fa sprecare 5 al giorno. 

COME CORRERE AI RIPARI NELLA VITA QUOTIDIANA – Naturalmente quello del risparmio idrico è un argomento vastissimo che implica l’intervento dei decisori politici e industriali. Noi però, nel nostro piccolo, possiamo dare una mano, perché, in fondo, il mare è composto da innumerevoli gocce. Cominciamo quindi da quello che è sotto il nostro controllo: con il concorso di tutti si possono ottenere risultati importanti. 
- Verifichiamo l’efficienza del nostro impianto idrico domestico e la perfetta tenuta di tubi e rubinetti, per evitare dispersioni. 
- Applichiamo il frangigetto ai rubinetti: è un piccolo miscelatore che arricchisce d’aria il getto d’acqua, permettendo un lavaggio più rapido e più efficiente. Si tratta di un intervento poco costoso che consente grandi risparmi idrici ogni anno.
-Facciamo installare in bagno uno sciacquone a due vie, in modo da ridurre il consumo di acqua dispersa ogni volta che lo azioniamo. 
-Facciamo funzionare la lavatrice e la lavastoviglie solo a pieno carico, per ottimizzare i consumi idrici.
- Preferiamo la doccia la bagno, conservando la consapevolezza del tempo che trascorriamo sotto il getto dell’acqua. Può essere una buona idea chiudere il rubinetto mentre ci insaponiamo. 
-Utilizziamo l’acqua correte solo quando serve: per lavare i piatti, ad esempio, si può riempire la vasca del lavello di acqua insaponata e immergervi le stoviglie. L’acqua corrente si usa solo risciacquo, limitandone il consumo. I piatti possono essere puliti a secco prima di essere messi in lavastoviglie. Lo stesso vale per il lavaggio di frutta e verdura: utilizziamo un contenitore, invece del flusso del rubinetto.

IL CONCETTO DI ACQUA VIRTUALE – Anche se non ne siamo pienamente consapevoli, tutto quello che mangiamo o utilizziamo ha richiesto un certo consumo di acqua. Ad esempio, la bistecca che mettiamo sulla griglia viene da un bovino il cui allevamento ha richiesto quantità idriche notevoli: tra l’altro la carne bovina è una delle fonti di proteine più “costose” in termini di risorse, mentre le carni di capra e di pollame sono più “economiche”.  Esistono app e programmi che ai aiutano a calcolare a quante risorse idriche stiamo facendo appello: possiamo utilizzarle per orientarci e compiere scelte più consapevoli.  
 

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