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Bielorussia, Paesi occidentali all'Onu condannano Minsk  

Il presidente Lukashenko aveva minacciato l'Ue di bloccare il transito del gas in caso di nuove sanzioni

Polonia, migliaia di migranti al confine con la Bielorussia

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I Paesi occidentali al Consiglio di Sicurezza Onu hanno condannato la Bielorussia per la crisi dei confini con la Polonia. Estonia, Francia, Irlanda, Norvegia, Usa e Gran Bretagna hanno condannato la "strumentalizzazione di esseri umani orchestrata" al fine di "destabilizzare il confine esterno dell'Unione Europea". Il presidente bielorusso Lukashenko aveva minacciato l'Ue di bloccare il transito del gas in caso di nuove sanzioni. 

L'obiettivo della Bielorussia, hanno sottolineato ancora i Paesi occidentali, è anche quello di "destabilizzare le Nazioni vicine" e "distrarre l'attenzione dalle proprie crescenti violazioni dei diritti umani". La situazione "mostra come il regime di Alexander Lukashenko sia diventato una minaccia per la stabilità regionale - hanno aggiunto -. Chiediamo alle autorità bielorusse di porre fine a queste azioni disumane e di non mettere in pericolo la vita delle persone". 

La minaccia di Lukashenko all'Ue Intanto il leader autoritario bielorusso Lukashenko, nella giornata di giovedì, ha lanciato un nuovo avvertimento contro l'Ue minacciando i Paesi del blocco di interrompere il passaggio del gas. "Forniamo riscaldamento all'Europa, eppure loro minacciano di chiudere il confine. E se bloccassimo il gas naturale là?", ha detto, sottolineando che Minsk risponderà alle nuove sanzioni in arrivo da Bruxelles.

Ue: gas non sia usato come mezzo per ricattare Immediata è arrivata la replica dell'Ue: "Ribadiamo la nostra posizione in modo chiaro, non ci lasceremo intimidire da nessun ricatto o minaccia, il gas è una merce e non può essere usato come un mezzo per ricattare", ha detto una portavoce della Commissione europea.

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