Evento clou della Stagione 2021, arriva a Triennale Milano Teatro in prima nazionale il nuovo spettacolo firmato Romeo Castellucci, uno dei massimi punti di riferimento della scena mondiale e Grand Invité di Triennale Milano per il quadriennio 2021-2024. Dall'11 al 14 novembre "Bros" vede sul palco un gruppo di uomini anonimi, reclutati per andare in scena senza prima avere imparato la parte: hanno sottoscritto un patto in cui si impegnano a seguire comandi, a compiere azioni senza capire, né prepararsi, ricevendo ordini tramite un auricolare ed eseguendo azioni, senza tempo per pensare, prendere posizione, formulare una scelta. Lo spettacolo perturbante è un esame profondo della responsabilità individuale e collettiva e del nostro rapporto con la legge.
In scena ciascuna azione (semplice, complessa o contraddittoria che sia) è compiuta nel tempo determinato dall’ordine. La matrice dei comandi rimane fuori scena, inudibile e invisibile agli spettatori. In questa temporalità strozzata, che riduce tutto a un presente assoluto, la comicità dei loro gesti frenetici e impreparati si mescola alla violenza della loro esperienza di alienazione.
Tutti sanno esattamente cosa fare, ma chi sono? Cosa fanno? Ci accorgiamo che, nel loro essere individui, sono, in realtà, simili, anzi somiglianti. Sono fratelli. A rafforzare la somiglianza della condizione di questi uomini, tutti vestono in uniforme: è la divisa tipica da poliziotto del cinema americano. Muto e comico, il poliziotto ha il compito di far rispettare la Legge, ma qui la Legge si trasforma puntualmente in farsa. La precisa iconografia del poliziotto del cinema muto convoca la Legge che prepara e innesca il dispositivo del disastro. Le potenzialità comiche che inevitabilmente si scatenano curvano alla fine verso una dimensione oscura mentre l’attore è spettatore egli stesso di cosa sta facendo. Il nodo tra attore e spettatore si stringe sino a soffocare ogni distinzione, mentre la recita coincide con la vita che accade realmente.
"Bros" è il nuovo lavoro del regista visionario e cofondatore della Socìetas Raffaello Sanzio, conosciuto in tutto il mondo per aver dato vita a un teatro fondato sulla totalità delle arti e rivolto a una percezione integrale dell’opera e facendo della scena una complessa forma d’arte espressa in un linguaggio comprensibile come la musica, la scultura, la pittura o l'architettura.