E' stato condannato a quattro anni Claudio Foti, lo psicoterapeuta titolare del noto studio di cura torinese "Hansel e Gretel", nel rito abbreviato per la vicenda degli affidi illeciti di Bibbiano e della Val d'Enza. Per lui la procura aveva chiesto sei anni per abuso d'ufficio, frode processuale e lesioni gravissime: tale ipotesi di reato era stato formulata per la presunta alterazione psichica di una paziente. E' stato prosciolto dall'accusa di frode.
Il giudice ha utilizzato in merito la formula "perché il fatto non costituisce reato da un'ipotesi di frode processuale". Assolta invece totalmente l'assistente sociale Beatrice Benati, l'unica altra imputata ad aver scelto il rito abbreviato, perché il fatto non sussiste. Il gup ha condannato lo psicoterapeuta al risarcimento danni alle parti civili, tra cui Unione Val d'Enza, Ausl di Reggio Emilia, Regione Emilia Romagna, ministero della Giustizia e associazione Gens Nova, oltre che i genitori di quattro minorenni.
Foti: "Rifarei tutto, condanna ingiusta" - Foti ha commentato così la sentenza, fuori dal tribunale di Reggio Emilia: "Ho fiducia che in appello possa essere rivista questa condanna che ritengo ingiusta. Penso di essermi comportato correttamente in scienza e coscienza. Rifarei tutto ciò che ho fatto.
Rinviato a giudizio il sindaco di Bibbiano - Il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti è stato rinviato a giudizio per abuso d'ufficio, ma prosciolto dalle altre contestazioni, e in particolare dalle accuse di falso. Lo ha deciso il gup di Reggio Emilia. Il processo dovrà verificare se sia stata commessa qualche illegittimità amministrativa nell'affidamento dell'appalto riguardante il servizio terapeutico di cura dei minori da parte dell'Unione dei Comuni. L'avvocato Giovanni Tarquini commenta: "La sua posizione è stata ulteriormente alleggerita".
A giudizio anche diversi operatori sociali e professionisti - Rinviati a giudizio anche diversi operatori sociali e professionisti che, secondo l'indagine denominata "Angeli e demoni", iniziata oltre due anni fa e portata alla luce nel giugno 2019, avrebbero attestato falsamente abusi sessuali e altre circostanze per togliere i minori ai genitori.