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Quattro grandi etichette in un angolo di paradiso nel cuore del Chianti Classico  

Un agriturismo e una produzione vinicola caratterizzata da un’agricoltura biologica e sostenibile, che rispetta il territorio e ama profondamente il vino

Viticoltura etica e sostenibile

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 Castello La Leccia - Cantina 
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 Castello La Leccia: giardino all'italiana
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Castello La Leccia 
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La vita è troppo breve per bere del vino cattivo” affermava il grande scrittore e poeta Johann Wolfgang Goethe, e di sicuro a Castello La Leccia seguono alla lettera il consiglio. La tenuta di Castello La Leccia è un piccolo angolo di perfezione nel cuore del Chianti Classico, incorniciato da un paesaggio che lascia senza parole e permeato dalla longeva tradizione storico culturale ed enologica toscana. È una fortunata e armonica combinazione tra opera umana e naturale, dove l’una non sovrasta l’altra, simbolo di una convivenza diventa un’icona paesaggistica apprezzata in tutto il mondo. La viticoltura etica e sostenibile è uno strumento importante per la valorizzazione del territorio, che deve essere mantenuto e custodito in tutta la sua biodiversità. Il quotidiano, attento e rispettoso lavoro in vigna è una pratica che consente di abbracciare i ritmi della natura imparando a convivere con essa e a interpretarla nel migliore dei modi: l’autentica garanzia di qualità del vino che vi si produce.

L’azienda Castello La Leccia

Fondata nel 1920, sita nella località La Leccia, in provincia di Siena, nel cuore del Chianti Classico, in una posizione che domina la Val d’Elsa, si estende per 170 ettari, gestiti seguendo pratiche biologiche, dei quali: 17 ettari vitati e 10 ettari di olivete (dove si coltivano, secondo la tradizione toscana, piante di Leccino, Moraiolo e Correggiolo), tra boschi di lecci secolari. Incastonato in questo contesto naturale ricco di biodiversità, si trova il Castello La Leccia, una costruzione molto antica, che risale al 1077, quando un nobile, tal Rodolfo di Guinzo, ne acquistò una parte. Verso la metà del 1400, si estese il dominio della famiglia Ricasoli. Nel 1920, poi, l’intera proprietà fu acquistata da Giuliano Daddi e nel luglio del 1944, il borgo fu oggetto di pesanti bombardamenti che distrussero parte della torre e devastarono un’ala della villa settecentesca. L’ultimo erede della famiglia Daddi, Francesco, dopo un’importante ristrutturazione dell’intera azienda, ha ceduto l’impegno all’imprenditore svizzero Rolf Sonderegger.

Si tratta di un antico borgo arroccato su un colle a 450 metri sul livello del mare e rappresenta un punto panoramico dal quale lo sguardo spazia su un paesaggio magico: quinte di colli dalle mille sfumature di verde s’inseguono, interrotte solo dalle torri di San Gimignano, che dirottano lo sguardo verso il cielo azzurro.

Questa struttura ospita un lussuoso agriturismo, costituito da 12 suites e dotato di una splendida piscina panoramica a sbalzo che si affaccia sui vigneti offrendo una vista emozionante. Nel corpo centrale del castello, nella parte della villa una volta destinata a limonaia, si trova il ristorante, dove la tradizione toscana è interpretata con ricercatezza e la grande cura della materia prima e della stagionalità si accompagnano ad un servizio efficiente e discreto.

La produzione vinicola

Castello La Leccia produce quattro etichette:

- “Vivaio del Cavaliere” (Toscana IGT), composto da una base di Sangiovese, più Syrah, Malvasia Nera e Ciliegiolo (produzione intorno alle 15mila bottiglie l’anno); di colore rosso rubino intenso, dagli aromi ricchi che si combinano con quelli di frutta secca speziata. Al palato vi sono sentori di prugna rossa, frutti di bosco e ciliegia rossa. Un vino beverino che si accompagna ottimamente ad un aperitivo di salumi o una pasta con sugo di carne.
 

- Chianti Classico DOCG, 100% Sangiovese (produzione di circa 60 mila bottiglie l’anno); di colore rosso rubino brillante, questo Chianti Classico mostra aromi ben integrati di fiori, ciliegia rossa e frutta fresca in genere. Al palato è morbido e fresco con una buona acidità e un buon livello di tannino, che lo rende un vino molto versatile per il cibo. Un vino che si sposa perfettamente con i primi o con i secondi a base di carne (lasagne, ragù di carne, agnello arrosto).
 

- Chianti Classico Riserva DOCG, base Sangiovese più 3% di Malvasia Nera (produzione di circa 7-8mila bottiglie l’anno); dal colore rubino intenso, tendente al granato con l'invecchiamento. Al naso ha un aroma intenso di violette e un'eleganza che migliora con il tempo. Al palato è vibrante, minerale e vellutato, con un tannino denso e maturo. Si accompagna alle grandi carni rosse, all’agnello, al cinghiale, al cervo ed alla selvaggina in generale.
 

- “Bruciagna”, il Chianti Classico Gran Selezione DOCG, 100% Sangiovese (produzione di circa 4mila bottiglie); dal colore rosso rubino intenso, dimostra ricchezza supportata da un solido tannino. Di grande corpo e con speziatura, note di frutti di bosco, con sentori di vaniglia e note speziate. Va molto bene con pietanze ricche, quali ossobuco, fiorentine, spezzatini, filetti.

Quattro grandi rossi, tre dei quali a base di Sangiovese in purezza, in grado di far assaporare la ricchezza espressiva di questo vitigno simbolo della toscanità.

Il Sangiovese parla il nobile dialetto di quella specifica zona in cui cresce, e attraverso il sapiente assemblaggio delle uve dei diversi vigneti svela tutti i lati del suo carattere. Per la “Gran Selezione Castello La Leccia vengono scelte esclusivamente le uve provenienti dal vigneto Bruciagna: situato a 450 metri s.l.m, su un suolo in prevalenza argilloso-sabbioso ricco di Galestro, questo vigneto conferisce una sua impronta ben definita al Sangiovese e riesce a mantenerne costanti le caratteristiche a prescindere dall’annata.

La Filosofia dell’azienda agricola

L’azienda agricola Castello La Leccia segue da molto tempo i criteri dell’agricoltura biologica e nel 2013 ha ottenuto la certificazione. Nei vigneti aziendali, dove si coltivano Sangiovese, Malvasia Nera e Syrah, l’utilizzo di rame e zolfo nella difesa fito sanitaria è ridotto al minimo. Il giusto apporto di sostanze organiche al terreno è assicurato in modo naturale: tra i filari crescono orzo, trifoglio e senape, ed il composto è ricavato dalle vinacce e dai raspi. Per ottenere un prodotto di qualità occorrono delle uve sane e con il grado di maturità desiderato. Nell’azienda Castello La Leccia ai vigneti si dedica una cura minuziosa e capillare che porta a conoscere e comprendere le condizioni di ogni singola pianta, vite per vite, così da essere pronti ad intervenire tempestivamente.

A Castello La Leccia il vino non nasce solo dalla vigna, ma anche dall’ambiente che circonda la vigna. Rispetto del territorio, tempo trascorso in vigna per imparare a conoscerla, rispetto per i legni, questo e molto altro sono il frutto di un attento lavoro che cura ogni dettaglio e ogni sfumatura e che non può e non deve essere mai standardizzato.

Di Indira Fassioni

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