LO RIVELA UN RAPPORTO DELL'UNIONE EUROPEA

Antisemitismo cresciuto con la pandemia, preoccupazione della Ue

In Italia nel 2020 sono stati identificati 101 episodi di antisemitismo, di questi 86 rientrano nel reato di istigazione alla violenza

© dal-web

Durante i mesi della pandemia l'antisemitismo in Europa è ulteriormente cresciuto. E' quanto emerge dall'ultimo rapporto sull'antisemitismo nell'Ue realizzato dall'Agenzia europea per i diritti fondamentali. In quest'ultimo periodo, secondo l'Agenzia, sono emersi, specie sul web, nuovi miti antisemiti e teorie del complotto che incolpano gli ebrei della diffusione del Covid.

Sebbene i lockdown possano aver portato a un contenimento fisiologico degli episodi di antisemitismo negli spazi pubblici, la proliferazione delle cospirazioni antisemite online, si sottolinea nel rapporto dell'Agenzia, mostra come il numero di incidenti registrati non sia indicativo della situazione. Dai sondaggi effettuati emerge infatti che gli attacchi contro gli ebrei sono fortemente sottostimati e che l'odio sul web, incluso l'antisemitismo, ha messo saldamente radici nelle società europee.

La maglia nera della Germania Nel documento sono stati raccolti dati ufficiali e non ufficiali sugli episodi di antisemitismo rilevati in diversi Stati dell'Unione. Tra questi la Germania, che nel 2020 ha registrato il numero più alto in Europa di crimini a sfondo politico con un movente antisemita (2.351). Cifra, si legge nel report, che è la più alta registrata nel periodo 2010-2020. Un numero più alto di casi rispetto ad altri Stati, avverte l'Agenzia europea, può comunque voler significare che la Germania ha un sistema più efficace di rilevamento dei casi antisemiti, non necessariamente che il Paese sia quello più affetto da questa piaga.

La situazione in Italia Analogo il discorso per l'Italia, che con 101 episodi identificati dall'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti di discriminazione sulla base di indagini condotte dalle forze dell'ordine, si piazza al quarto posto dopo Germania, Paesi Bassi (517) e Francia (339). Dei casi denunciati dall'Oscad, 86 rientrano nel reato di istigazione alla violenza.

Il problema delle mancate denunce In alcuni Paesi come Grecia e Ungheria (dati non ufficiali), il numero di episodi antisemiti al contrario è diminuito, ma il problema, rileva l'Agenzia, rimane lo stesso in tutta Europa: la maggior parte dei casi non viene ancora denunciata. Non solo le vittime e i testimoni devono essere incoraggiati a segnalare gli incidenti antisemiti, ma le autorità dovrebbero disporre di sistemi che consentano la registrazione e il confronto di tali episodi.