Era salita sul palco perché doveva recitare una poesia in occasione dell'anniversario della nascita del Profeta Maometto. Invece la 15enne Sotooda Forotan ha preso la parola per rivendicare il suo diritto all'istruzione. Così quel breve e inaspettato intervento ha fatto il giro del mondo e costretto i talebani a un primo dietrofront. Le scuole secondarie e superiori sono state riaperte alle studentesse nella provincia di Herat, ma restano chiuse nel resto dell'Afghanistan.
"Oggi, come rappresentante delle ragazze, voglio lanciare un messaggio che proviene dai nostri cuori. Sappiamo tutte che Herat è una città della conoscenza... perché allora le scuole devono restare chiuse per le studentesse?". Con queste parole, salita sul palco lo scorso 21 ottobre per un breve intervento durante una cerimonia a Herat, nell'Afghanistan occidentale, in occasione dell'anniversario della nascita del Profeta Maometto, la 15enne Sotooda Forotan ha stupito e commosso il pubblico.
Avrebbe dovuto leggere una poesia, invece, ha lanciato un accorato e imprevisto appello ai talebani perché venisse permesso alle ragazze di studiare.
Il video del discorso, diventato virale sui social media locali, aveva riacceso le proteste contro il bando all'educazione femminile, permessa a livello nazionale solo nelle scuole primarie, e accresciuto ulteriormente le pressioni sui sedicenti studenti coranici.
E così, dopo quasi tre mesi dalla presa del potere dei talebani, le scuole secondarie e superiori sono state riaperte anche per le ragazze nella sola provincia di Herat, nell'Afghanistan occidentale, come riferisce Tolo News, citando informazioni diffuse da un'associazione locale di insegnanti.
Il ritorno in classe, secondo la stessa fonte, riguarderebbe 5mila studentesse dal settimo al dodicesimo anno di corso. Nel resto del Paese restano invece aperte per le allieve solo le scuole primarie.