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Ambasciatore ucciso in Congo, la moglie: "Non garantita sicurezza"

 Zakia Seddiki: "Mi auguro che i testimoni che erano presenti al momento dell’agguato abbiano detto tutto ciò che sapevano".

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“Sulla morte di mio marito Luca Attanasio, e quella di Vittorio Iacovacci e Mustapha Milambo, aspettiamo le conclusioni della magistratura, ma un elemento è certo. La sicurezza non era stata garantita come doveva essere e mi auguro che i testimoni che erano presenti al momento dell’agguato abbiano detto tutto ciò che sapevano. Tante volte anche chi, come voi giornalisti, va in Paesi dove si corrono rischi per raccontare mondi oscurati o come tanti volontari e cooperanti mossi dalla volontà di fare del bene e portare aiuto a popolazioni in difficoltà corrono dei rischi".

"Personalmente ho avuto modo, seguendo i progetti di Mama Sofia, di sperimentare quanto sia difficile operare in certi contesti. Soprattutto se sei donna”. Così Zakia Seddiki, moglie dell’ambasciatore Luca Attanasio, ucciso in un agguato in Congo con il carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista Mustapha Milambo, intervenendo al Forum delle giornaliste del Mediterraneo insieme ad Antonella Napoli, direttrice di Focus on Africa e amica di Attanasio sul cui omicidio ha lanciato la campagna #vetitaperlucavittorioemustapha.

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