spettacolo

Risate a teatro con Gianluca Guidi

In scena a Roma con "Taxi a 2 piazze"

Grande successo per "Taxi a 2 piazze", irresistibile piece comica con Gianluca Guidi, Corinne Bonuglia e Silvia Delfino, al teatro Greco di Roma fino al 23 marzo. Successo che però non basta a lenire le delusioni per lo stato del nostro Paese: "Il nostro è un Paese allo sbando - dice Guidi a Tgcom - e purtroppo teatralmente non siamo messi meglio: è come se fossimo nel terzo mondo".

Non è un problema di "Taxi a 2 piazze". La commedia scritta da Ray Cooney è un perfetto meccanismo dal ritmo indiavolato e con divertenti equivoci a non finire. Il tutto impreziosito da un cast brillante e in forma. Che lo spettacolo funzioni lo dimostra poi il fatto che questa è la terza volta, dal 2001, che viene ripreso.

L'intervista con Gianluca Guidi inizia però in modo inaspettato in quanto lui è reduce da un intoppo burocratico (gli hanno staccato il cellulare senza motivo) che non ha certo contribuito a metterlo di buon umore. "No, sono proprio incazzato nero - esordisce lui - cose di questo tipo accadono solo da noi, e questo è solo un esempio di una situazione generale. Questa non è una nazione, è il circo equestre".

Dire che lei è pessimista mi pare riduttivo. Per l'Italia non vede proprio soluzioni?
Io dico sempre che di soluzione ce n'è soltanto una. Che domani mattina l'ambasciatore svedese consegni la dichiarazione di guerra al nostro ministro degli Esteri. Che mezz'ora più tardi l'Italia si arrenda e che per la fine della giornata venga annessa alla Svezia.

Proviamo a tornare al teatro… Come mai la decisione di riprendere "Taxi a 2 piazze" che avevate messo in scena già nel 2001?
A dire il vero questa è una piece che a cadenze piuttosto regolari riproponiamo, perché funziona molto bene. L'avevamo già fatto nel 2005. Adesso un nuovo allestimento. Ora aspettiamo con ansia il 2011...

È un testo che non invecchia mai...
No, è una grande farsa a orologeria. Anche se forse certe tematiche sono un po' sorpassate. Però è talmente straordinario l'intreccio che questo scrittore ha messo in piedi che se tutto funziona resistergli dalla platea è praticamente impossibile.

Questa volta la novità però è che lei è passato alla regia ereditandola da Gigi Proietti. Come mai questo cambio?
Semplicemente Gigi era molto impegnato con altri lavori e mi ha suggerito di occuparmene io che ho già fatto altre regie. Comunque l'impegno è stato abbastanza semplice in quanto l'autore del testo è molto preciso nella descrizione delle scene e questo fa sì che alla fine la regia sia quasi pilotata da quello che dice l'autore. Si tratta quasi più di una messa in scena del testo.

"Taxi a 2 piazze" è stato scritto da Ray Cooney. Molti altri spettacoli in scena ora sono scritti da commediografi inglesi o americani. Per quale motivo non ci sono nuove commedie opera di autori italiani?
Un autore, in media, se scrive per la televisione guadagna tre volte quello che otterrebbe da una commedia teatrale. E quindi cosa fa? Scrive reality. Come dargli torto? È difficilissimo che oggi uno si metta al computer a scrivere una nuova piece teatrale anche perché poi non gliela pubblicano, non la mettono in scena. Anche perché il mercato è completamente falsato.

In che senso?
Nel senso che se la gente vede un nuovo spettacolo con nomi poco conosciuti non dice ‘oh che bello, andiamo a vedere qualcosa di nuovo'. No, si va sempre alla ricerca del nome, del già conosciuto. A volta anche a scapito della qualità. Per questo si va avanti ripescando nel ‘già fatto'. Il pubblico oggi non vuole conoscere, vuole riconoscere.

Insomma, anche per il teatro il bilancio è in negativo?
In Francia nessuno si è mai sognato di mettere in discussione il teatro: è una sorta di bene della patria. I teatri vivono, sono sempre pieni, ci sono spettacoli belli e ben recitati e le aziende fanno sponsorizzazioni investendo su di essi. Noi siamo a mille chilometri e sembra di essere nel terzo mondo. Credo che, teatralmente, a Rawalpindi siano messi meglio di noi.

Chiudiamo con una nota positiva che riguarda la sua vita privata. Come sta vivendo la situazione di …padre e come la concilia con il lavoro?
L'ultimo mese è stato molto faticoso perché mia moglie è molto stanca. Questo bambino, che ormai è prossimo alla nascita, è un gigante, una specie di vitello. Comunque è una cosa molto bella che sto vivendo con grande emozione.

Massimo Longoni

INFORMAZIONI
Fino al 23 marzo al Teatro Greco
via Leoncavallo 10, Roma
Per prenotare i biglietti
Tel. 06.8607513
Per acquistare i biglietti
Tel. 06.6613434