Polemiche non solo sulla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ma anche sul primo ministro britannico, Boris Johnson, sul presunto abuso di un mezzo inquinante come l'aereo per missioni e viaggi vari, a dispetto degli impegni proclamati giusto in questi giorni dinanzi al mondo alla conferenza Onu contro i cambiamenti climatici CoP26 di Glasgow.
Se von der Leyen è stata presa di mira dal Daily Telegraph, giornale filo-conservatore londinese il quale ha rivelato il ricorso continuo della numero uno dell'esecutivo comunitario di Bruxelles a jet privati, anche per spostamenti di poche decine di chilometri, Johnson è finito sotto tiro da parte del Daily Mirror: tabloid filo-laburista, secondo cui il premier Tory sarebbe rientrato a Londra martedì sera proprio da Glasgow, in fretta e furia, anche lui a bordo di un volo privato; e lo avrebbe fatto per partecipare a una cena non istituzionale dove era stato invitato presso un club di ex colleghi giornalisti.
Una scelta che il ministro per le Attività Produttive britannico, Kwasi Kwarteng, presente alla Cop26 per discutere di decarbonizzazione, ha difeso al pari di quanto aveva già fatto nei giorni scorsi Downing Street in risposta a precedenti polemiche analoghe sui voli di BoJo: sottolineando come la Scozia sia piuttosto lontana e come il primo ministro, dati i suoi molti impegni, debba spostarsi come regola il più rapidamente possibile. Kwarteng ha quindi assicurato che questo non cambia di una virgola la serietà gli impegni del governo verso l'obiettivo dell'emissioni zero, dimostrata dal "successo" di tutta una serie di passaggi intermedi già attuati nel Regno Unito. L'opposizione laburista ha viceversa tacciato Johnson di "ipocrisia".
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen è stata criticata per aver utilizzato un jet privato per un volo di 19 minuti dalla capitale austriaca Vienna a quella slovacca di Bratislava.
400 jet privati atterrati a Glasgow durante il Cop26 - Il Gulf Stream da 56 milioni di euro di Jeff Bezos, fondatore di Amazon, ha guidato una parata di 400 jet privati diretti alla Cop26 di Glasgow. Tra questi quelli del Principe Alberto di Monaco, di decine di reali e di dozzine di amministratori delegati "green", che hanno creato uno straordinario ingorgo. Domenica almeno 52 jet privati sono atterrati a Glasgow. La flotta di jet privati in arrivo per la Cop26 ha generato 13mila tonnellate di emissioni di Co2, l'equivalente della quantità prodotta da più di 1.600 inglesi in un anno. Solo il presidente Biden ha generato circa 100 tonnellate di carbonio per essere presente alla conferenza, grazie a una flotta di quattro aerei, l'elicottero Marine One e un enorme corteo di auto tra cui The Beast e numerosi Suv.
Altri jet privati sono atterrati in Scozia da destinazioni tra cui Stoccolma, Roma, Londra e Bruxelles, tutte servite da regolari rotte commerciali. La maggior parte degli aerei è stata noleggiata, rendendo difficile capire chi fosse a bordo. L'enorme traffico aereo ha costretto alcuni jet dopo aver lasciato i vip all'aeroporto di Glasgow e volare per 30 miglia verso la vicina Prestwick a causa della mancanza di parcheggio.