Archiviato il capitolo cashback di Stato, non finanziato dalla Manovra 2022, resta l'abitudine a pagare con la moneta elettronica. Come rileva Facile.it, nel primo semestre del 2021, si è registrato un aumento del 39% nel numero di ricerche di carte prepagate, con una crescita importante soprattutto nella fascia di consumatori fino ai 34 anni. Dato che risponde a un trend più generale, il boom dei pagamenti digitali. Nel primo semestre 2021, il numero dei pagamenti digitali è cresciuto del 41% arrivando a 3,2 miliardi, per un totale di oltre 145 miliardi di euro, con uno scontrino medio sceso, anche grazie al cashback, di oltre l’11% arrivando a 45,7 euro (dati dell'Osservatorio Innovative Payments, School of Management del Politecnico di Milano).
Se quello di Stato tramonta, il cashback privato potrebbe invece crescere nei prossimi mesi: diversi istituti di credito ne hanno capito le potenzialità e hanno fatta propria la misura.
"Fino a che l’iniziativa statale è rimasta in vigore" - spiega Ivano Cresto, Managing Director financial products di Facile.it - "alcuni istituti di credito hanno integrato all’interno del proprio home banking l’app ufficiale del cashback di Stato, aiutando così i propri clienti a partecipare all’iniziativa; ora che il cashback statale non è più in vigore, alcune banche hanno scelto di proporre un proprio meccanismo di cashback, con l’obiettivo di continuare a incentivare l’uso dei pagamenti elettronici da parte della clientela".
Il meccanismo promosso dagli istituti di credito e citato da Cresto prevede, normalmente, un rimborso di importo variabile a fronte di un pagamento effettuato con una carta elettronica. La percentuale varia da banca a banca; in alcuni casi viene riconosciuto un cashback iniziale generalmente del 10%, che poi tende a calare nel tempo fino all’1%, mentre in altri casi viene rimborsato un importo fisso per ogni transazione fatta.