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“Gli uomini stanchi guardano porno e giocano ai videogiochi”, le parole di un politico americano

Il senatore Josh Hawley ha dichiarato in maniera sprezzante come gli uomini dal cuore spezzato e con trascorsi di coppia difficili si rifugino sempre di più nel mondo videoludico

IGN

La politica è un mondo in cui spesso e volentieri i suoi rappresentati amano costruire la propria carriera sulle polemiche. Alcune di queste sono abilmente create per portare avanti nobili cause, altre invece sfociano nell’assurdo e nel paradossale. Purtroppo, una di queste appartiene a un noto politico americano che, durante una conferenza ha dichiarato come molti uomini distrutti a livello professionale e matrimoniale non abbiano niente di meglio da fare che trovare conforto nei porno e nei videogiochi.

Le dichiarazioni appartengono al senatore e repubblicano del Missouri Josh Hawley, il quale è salito sul palco della National Conservatism Conference con l’intento di portare avanti la sua battaglia a favore del sesso maschile, in un'epoca di profonda attenzione al femminismo. In un lungo e tortuoso discorso, ha lanciato l'allarme sul calo dei tassi di matrimonio e di frequenza al college, sostenendo che sempre più uomini stanno abbandonando la forza lavoro per rifugiarsi nel porno e nei videogiochi.

“Il senso di responsabilità è uno dei più grandi doni di Dio all'umanità, e gli uomini devono essere ritenuti responsabili delle loro azioni”, ha dichiarato Hawley. “Eppure, possiamo essere sorpresi che dopo anni in cui ci è stato detto che loro sono il problema, che la loro virilità è il problema, sempre più uomini si stanno ritirando nell'enclave dell'ozio, della pornografia e dei videogiochi?

Il politico americano ha concluso il suo discorso con un appello a combattere la "guerra degli uomini" aumentando il numero di posti di lavoro nel settore manifatturiero negli Stati Uniti e creando nuovi crediti d'imposta per sposarsi. Non è infatti la prima volta che i politici hanno cercato di fomentare il panico morale intorno al settore pornografico e videoludico, e non si tratta neanche della prima volta in cui sono stati accusati dell’indebolimento del ceto medio. 


Sfortunatamente per la classe politica, diversi studi scientifici hanno sì tracciato correlazioni tra la crescita dei videogiochi e un calo nel numero di ore che gli uomini più giovani trascorrono lavorando in media, ma attribuendo tale fenomeno agli stipendi insufficienti piuttosto che a una mancanza di religione o all'aumento della comunità dei gamer.

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