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Natura e storia: a spasso nella Bergamasca, tra castelli e rogge

Da Bergamo Alta ai borghi legati alle antiche famiglie dei Colleoni e dei Martinengo, tra arte ed iniziative di forte ispirazioni green

Le rogge sono una costante del paesaggio agricolo della pianura lombarda: sono quei piccoli canali di irrigazione che disegnano lievi geometrie sulla distesa della pianura. Spesso sono orlati da filari di pioppi e di altre specie di alberi, e fiancheggiati da stradicciole, oggi trasformate in strade ciclo pedonali da godere in lentezza. Uno di questi canali, il Vallo Colleonesco di Martinengo, situato nel comune di Cavernago a pochi chilometri da Bergamo, ha grande rilevanza storica, funzionale e turistica: per questo è stato oggetto di un importante lavoro di riqualificazione e di ripristino lungo i 18 chilometri del suo percorso. il Vallo già dal suo nome richiama una tra le figure storiche più importanti di questa area lombarda: il capitano di ventura Bartolomeo Colleoni. Sulle tracce di questo affascinante personaggio del Quattrocento è possibile costruire un intero itinerario che, partendo da Bergamo Alta, scende nella pianura circostante, alla scoperta del Vallo che circonda e fortifica l’antico borgo Martinengo e il suo territorio, con visita d’obbligo ai castelli di Malpaga e Cavernago

Punto di partenza di questo percorso ideale è Bergamo Alta. Tra la fine del Trecento e l’inizio del Quattrocento, la famiglia Colleoni era una delle più potenti e blasonate della città: sono state però le imprese militari di Bartolomeo, valoroso e abile condottiero al servizio prima di Venezia, poi di Milano, quindi ancora di Venezia, a farle acquisire ingenti ricchezze, fama e rilievo che, con termini contemporanei, potremo definire “internazionali”. Tra i capolavori architettonici bergamaschi direttamente riconducibili al Colleoni spicca la splendida Cappella che porta il suo nome e che costituisce il suo mausoleo, edificata in Piazza del Duomo a pochi passi dal Battistero e dal Duomo, addossata alla splendida Basilica di Santa Maria Maggiore.

La Cappella, straordinaria opera rinascimentale dello scultore e architetto Giovanni Antonio Amadeo, fu edificata abbattendo l’antica sagrestia della Basilica, con un atto ritenuto “soldatesco”, necessario per tagliare le lungaggini burocratiche che rallentavano l’inizio dei lavori. Il mausoleo, vero gioiello architettonico, ospita le spoglie di Bartolomeo e della sua figliola prediletta, Medea, avuta dalla moglie Tisbe Martinengo, appartenente a un’altra delle famiglie più potenti della città. Colleoni, pur essendo soprattutto un militare, fu anche uomo di grande impegno civile specie nei confronti dei meno fortunati: lo dimostra un’istituzione esistente e attiva ancor oggi a Bergamo, il Luogo Pio della Pietà - Istituto Bartolomeo Colleoni, nato per soccorrere le ragazze povere della città e per fornire loro una dote e facilitare così la via di un legittimo matrimonio. Il Luogo Pio sorge in quella che un tempo era la dimora bergamasca del Colleoni ed è attivo ancora oggi in opere di filantropia e beneficienza. È visitabile su appuntamento. INFO: www.luogopiocolleoni.it

Lombardia: tra rogge e castelli, sulle tracce del Colleoni

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 La Cappella Colleoni e la Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo Alta
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  La Cappella Colleoni e la Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo Alta
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Bergamo Alta: gli interni della Basilica di Santa Maria Maggiore
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Il castello di Urgnano
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 Il Castello di Malpaga
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 Castello di Malpaga, interni affrescati
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 Castello di Malpaga: il panorama dalla torretta
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 Il castello di Cavernago
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Castello di Cavernago
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Martinengo: l'antica filanda
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Il Vallo Colleonesco a Martinengo
Da Bergamo Alta a Martinengo, tra rogge, storia e iniziative green

Le proprietà immobiliari del Colleoni comprendevano un grande feudo, difeso da alcune importanti roccaforti: di particolare importanza sono i castelli di Malpaga e Cavernago, situati a pochi chilometri di distanza uno dall’altro e non lontano da Bergamo. Sono entrambi di epoca trecentesca, acquistati dal Colleoni e passati successivamente ai suoi discendenti. I castelli, oggi visitabili nei fine settimana o su prenotazione, all’esterno si mostrano come manieri inespugnabili, ma all’interno conservano l’armonia e la bellezza di dimore fastose, a testimonianza di una vita di corte dedita al buon vivere, all’arte e alla cultura. I cortili e i saloni sono affrescati con opere di pregio, giunte fino a noi in buono stato di conservazione; la salita alle torrette offre una visuale superba sulla campagna circostante. In particolare, il castello di Cavernago ospita spesso eventi e feste private, mentre il maniero di Malpaga offre visite guidate nel fine settimana, giornate dedicate ai bambini e serate con rievocazioni storiche e cene medievali. A poca distanza si trova anche il castello di Urgnano, da ammirare per la sua imponente cinta fortificata. 

Colleoni non fu solo uomo d’armi e di impegno civile: fu anche attento amministratore del suo feudo e scrupoloso ottimizzatore delle acque, indispensabili all’irrigazione dei campi e muovere le macchine degli opifici. Per scoprire il ruolo dell’acqua nell’organizzazione del lavoro del tempo si può visitare (su prenotazione) l’antica filanda del borgo di Martinengo, oggi restaurata e trasformata in spazio espositivo e multifunzionale. Sempre a Martinengo si trova una residenza colleonesca, nella quale vivevano la moglie e le figlie. Il Vallo Martinengo, oltre a rappresentare un baluardo difensivo intono alla piccola città omonima, fa parte del sistema di canalizzazione che sfruttava le acque del fiume Serio per irrigare i terreni agricoli di tutta la regione. Questo sistema di rogge e canali, ripristinato o in corso di restauro dal Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca, continua a svolgere un ruolo cruciale per l’irrigazione e per la difesa dagli eventi atmosferici estremi. Le rogge e i fontanili hanno anche un importante valore paesaggistico e turistico: molti sono affiancati da piacevoli piste ciclopedonali, articolate in percorsi di varia lunghezza, adatti a tutte le gambe. Ad alcuni di questi itinerari il Consorzio ha dedicato una collana di guide specifiche, pubblicate online e scaricabili in PDF, sul sito Web di ANBI Lombardia (Associazione regionale consorzi gestione tutela del territorio e delle acque irrigue)  Tra queste, sono da scoprire i percorsi: ”I fontanili fra Oglio e Mella”, oppure il tracciato dedicato al Naviglio Grande Bresciano e la Ciclovia del Chiese. 

Infine, una curiosità green. Accanto alle aree di pianura, irrigate con il sistema tradizionale di rogge e canali, esiste un’area geografica posta più in alto rispetto alle zone che la circondano, compresa nella cosiddetta “Isola Bergamasca”, nella quale l’acqua non riesce ad arrivare. In passato, dato che la coltivazione era quasi impossibile, la zona sembrava destinata ad ospitare solo industrie, con la conseguente cementificazione dell’area. Recentemente in questa zona è stato messo a punto un innovativo sistema di irrigazione di precisione, che grazie a un sistema di pompe e di tubature, “solleva” l’acqua proveniente dai fiumi e dai canali, e la distribuisce, secondo le necessità e senza sprechi, con precisione chirurgica. Oltre a garantire un notevole risparmio di acqua, questo sistema di irrigazione 4.0 ha preservato la campagna e il verde, conservando un’agricoltura produttiva e salvando l’area dalla cementificazione. Il cuore pulsante dell’irrigazione 4.0 si trova nella cascina San Giuliano di Medolago, antico edificio oggi completamente ristrutturato, nella quale si trova la centrale di controllo dell’impianto di irrigazione 4.0 e sede della prima scuola in cui si insegna questa tecnica. 

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