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Trieste, il prefetto "chiude" piazza Unità a chi non rispetta il distanziamento

Focolaio tra i No Green pass. Il prefetto: "Dobbiamo comprimere le manifestazioni"

Alta tensione a Trieste, città eletta "capitale italiana" dei No Green pass. A fronte dell'aumento esponenziale dei contagi, sindaco e prefetto avvertono: è il momento di dire basta. "Dopo tutti gli sforzi che abbiamo fatto ora rischiamo di tornare in zona gialla. Non si possono più tollerare le cose che abbiamo visto in questi giorni e non le tollererò", dice Roberto Dipiazza, mentre il prefetto Valerio Valenti chiarisce: "L'aumento dei contagi è legato ai cortei". Piazza Unità sarà chiusa alle manifestazioni in cui non si rispettano distanziamento e obbligo di mascherina.

Aumento casi legato ai cortei - Mentre si segnala un nuovo focolaio tra i manifestanti, si corre ai ripari. Il prefetto Valenti annuncia interventi per tutelare il diritto alla salute di tutti. "E' evidente - chiarisce - che l'aumento dei contagi sia strettamente legato ai cortei che si sono svolti in città. Dobbiamo pensare a interventi da mettere in campo proprio alla luce di quello che abbiamo visto. L'attesa di questi giorni era per tradurre questi dati in azioni. Ci riuniremo come comitato provinciale dell'ordine e della sicurezza pubblica e cercheremo il massimo coordinamento". Tra i nuovi contagiati nell'ultima settimana a Trieste è stato infatti trovato un focolaio di 93 casi tra partecipanti a manifestazioni No Green pass. Sono tutti non vaccinati, che non utilizzavano le mascherine e non rispettavano il distanziamento, è stato spiegato in conferenza stampa in Regione. 

"Rischiamo la zona gialla" - "Per me in questo momento prevale il diritto alla salute - continua il prefetto -, e dobbiamo trovare forme per non reprimere il diritto alla libera manifestazione, ma quanto meno comprimerlo. Occorre adottare provvedimenti che anticipino, almeno per cortei e manifestazioni, le misure da zona gialla, l'obbligo di mascherine e distanziamento. Oltretutto molte di queste persone vengono da fuori e ci infettano. Non possiamo permettere che in tanti continuino a sfidare il virus, ammalarsi e diffonderlo. Dobbiamo individuare sanzioni dure per gli organizzatori di manifestazioni in cui non si usano le mascherine. Altrimenti il rischio è arrivare in fretta alla zona gialla. Firmerò un provvedimento in cui aggiungeremo piazza Unità d'Italia ai luoghi interdetti alle manifestazioni, almeno fino al 31 dicembre. E lancio un appello: siete liberi di non vaccinarvi, di fare tamponi ogni 48 ore, ma lasciate vivere gli altri". 

Numeri da brivido: come nell'autunno 2020 - D'altra parte, i numeri a Trieste e un po' in tutta la Regione Friuli Venezia Giulia segnalano un aumento esponenziale dei contagi. Nelle ultime 4 settimane si è registrato un progressivo aumento dell'incidenza, ma negli ultimi  sette giorni la situazione si è ulteriormente aggravata, è stato detto in una conferenza stampa in Regione alla presenza del presidente Massimiliano Fedriga e del sindaco. Nell'ultima settimana si sono contati 1.534 nuovi casi, con un'incidenza di 128 ogni 100mila abitanti. A parità di tamponi, nell'ultima settimana c'è stato un raddoppio del tasso di positività. E i dati delle ultime 24 ore mostrano il superamento della prima soglia delle terapie intensive, intorno al 10%. Ancora lontana invece la soglia del 15% nei reparti ordinari. "La situazione a Trieste è di particolare preoccupazione - è stato detto -: nell'ultima settimana la provincia ha evidenziato 801 nuovi casi in una settimana, con un'incidenza di 350 casi per 100mila abitanti. Sono il doppio rispetto alla settimana  precedente, con un aumento esponenziale. Un dato che fa ritornare indietro all'autunno del 2020". 


Agrusti (Confindustria): "La pazienza è finita, chi non si vaccina è un disertore" - "Spingeremo perché sia stabilito che il peso di eventuali nuove restrizioni gravi solo su coloro che non sono vaccinati, perché sono dei disertori. Se questa è una guerra, in una guerra c'è chi ha paura, non combatte, viene messo al muro e fucilato. Qui non fuciliamo nessuno, ma il peso di eventuali nuove restrizioni deve gravare esclusivamente su questi disertori, che mettono a rischio la salute di tutti. La pazienza è finita". Lo ha detto Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico, nella conferenza stampa in Regione Friuli Venezia Giulia convocata per fare il punto sull'aumento dei contagi nella Regione e in particolare a Trieste.

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