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Cop26, Johnson: "Dobbiamo salvare la Terra" | Draghi: "I giovani hanno messo il clima al centro, rendiamoli orgogliosi"

Il premier italiano: "Rischiamo gravi ripercussioni sulla pace e la sicurezza. Il cambiamento climatico può dividerci". Biden: mi scuso per ritiro Trump dagli accordi di Parigi

"Dobbiamo salvare la Terra". Questo l'accorato appello lanciato da Boris Johnson a Glasgow dal  palco della Cop26, la conferenza Onu sui cambiamenti climatici a cui partecipano i leader di oltre 120 Paesi nel mondo. Mentre il premier Mario Draghi ringrazia i giovani per aver rimesso il clima al centro del dibattito politico ed esorta i capi di Stato a "renderli orgogliosi di noi". 

Johnson: è l'ora di salvare la Terra - Aprendo i lavori della Cop26, Boris Johnson evoca l'immagine di James Bond, "il figlio più famoso di Glasgow" nella fiction, come fonte d'ispirazione per salvare la Terra: questa volta dal pericolo dei cambiamenti climatici. Davanti a circa 120 leader del mondo arrivati in Scozia, il premier britannico avverte tuttavia che "questo non è un film", che la minaccia è "reale", che "l'orologio corre in modo furioso" e che le emissioni di carbonio continuano ad aumentare: di qui l'appello ad agire ora, prima che sia troppo tardi". 

Draghi: "Il clima al centro, rendiamo i giovani orgogliosi" - "Negli ultimi anni, i giovani ci hanno resto un servizio importante portando il tema del clima al centro del dibattito politico - ha detto il premier italiano Mario Draghi -. I giovani sono stati al centro del vertice pre-Cop di Milano e a Glasgow noi dobbiamo renderli orgogliosi". Draghi ha poi ricordato che "il cambiamento climatico ha anche gravi ripercussioni sulla pace e la sicurezza globali. Può esaurire le risorse naturali e aggravare le tensioni sociali. Può portare a nuovi flussi migratori e contribuire al terrorismo e alla criminalità organizzata. Il cambiamento climatico può dividerci". 

"Accelerare sugli 1,5 gradi" - Ancora Draghi ha detto che "ora, qui alla Cop26, dobbiamo andare oltre, molto più di quanto fatto al G20. Accelerare il nostro impegno per contenere l'aumento della temperatura al di sotto di 1,5 gradi. Dobbiamo basarci sull'accordo del G20 e agire in modo più rapido e deciso". E ha aggiunto: "Dobbiamo rafforzare i nostri sforzi sui fondi per il clima, far lavorare insieme pubblico e privato. Decine di trilioni sono disponibili. Ora dobbiamo usarli, trovare  un modo intelligente di spenderli velocemente. Abbiamo bisogno che tutte le banche multilaterali e in particolare la Banca mondiale condividano con il privato i rischi".

"Creare task force su fondi pubblico-privati" "Oggi abbiamo capito una cosa: a prescindere dal fatto che si tratti di nuove tecnologie o programmi infrastrutturali per l'adattamento ai cambiamenti climatici, il denaro può non essere più un vincolo se portiamo dalla nostra parte il settore privato. Vorrei davvero invitare tutte le banche multilaterali di sviluppo e la Banca Mondiale ad impegnarsi seriamente nella condivisione dei rischi con il settore privato. Suggerisco di creare qui, durante questa Cop26,  una task force che predisponga un progetto in tal senso", ha spiegato Draghi alla tavola rotonda dal titolo "Azione e solidarietà" della Cop26. 

"Rinnovabili hanno limiti, servono alternative" "Nel lungo periodo dobbiamo essere consapevoli che le energie rinnovabili possono avere dei limiti. La Commissione europea - ha sottlineato Draghi - ci dice che potrebbero non essere sufficienti per raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci siamo prefissati per il 2030 e il 2050. Quindi, dobbiamo iniziare a sviluppare alternative praticabili adesso, perché sarà possibile fruirne in pieno soltanto nel giro di alcuni anni. Nel frattempo, dobbiamo investire in tecnologie innovative per la cattura del carbonio".

"Sul clima non ci sono Paesi colpevoli e innocenti" Draghi ha poi chiarito che "ci sono comportamenti poco coerenti e questo indebolisce la posizione dei Paesi molto virtuosi. Non credo si ottenga molto sul clima indicando i Paesi colpevoli e i Paesi innocenti, perché i colpevoli sono moltissimi e gli innocenti sono pochissimi". Il pemier aveva risposto a una domanda sull'India. 

Biden: mi scuso per ritiro Trump da accordi Parigi "Nella lotta ai cambiamenti climatici nessuno può farcela da solo, agire è nell'interesse di tutti". Lo ha detto Joe Biden. "Dobbiamo investire nell'energia pulita, ed è quello che faremo negli Usa, ridurremo le emissioni entro il 2030", ha annunciato il presidente americano chiedendo "scusa per il ritiro di Trump dagli accordi di Parigi. Faremo la nostra parte per ridurre le emissioni".
 

Xi: "Servono azioni più forti per la sfida del clima" - Il presidente cinese Xi Jinping ha invitato tutte le parti a "intraprendere azioni più forti per affrontare insieme la sfida climatica". Nella dichiarazione scritta inviata al vertice, Xi ha sottolineato che attualmente gli effetti negativi del global warming "sono sempre più evidenti" e che "l'urgenza di un'azione globale continua a crescere". 

I sette anni più caldi - Sul riscaldamento globale, in occasione della Cop26, è stato diffuso un recentissimo rapporto dell'Organizzazione meteorologica mondiale, secondo cui la temperatura registrata è stata la più alta da quando ci sono rilevazioni scientifiche. Il 2021 si piazzerà tra il quinto e il settimo posto della classifica. Il livello degli oceani ha cominciato ad alzarsi più velocemente a partire dal 2013: da 2,1 millimetri all'anno tra il 1993 e il 2002 a 4,4 millimetri all'anno tra il 2013 e il 2021. 

Il principe Carlo: "E' una guerra" - "Il mondo deve mettersi in una disposizione di spirito bellica, da ultima spiaggia, di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici che incombono sul pianeta", ha sottolineato il principe Carlo, unanimemente considerato un ambientalista storico, chiamato già domenica a salire in cattedra a Roma dinanzi ai leader del G20 e ora a Glasgow in veste di co-reggente di fatto, in assenza della 95enne regina Elisabetta, tenuta a riposo dai medici. "Abbiamo bisogno - rimarca - di una campagna in stile militare per dispiegare la forza delle migliaia di miliardi" necessarie a sostenere la transizione verso un'economia più sostenibile anche nei Paesi poveri, a partire dagli investimenti "messi a disposizione dal settore privato globale".

Appello della regina: "Basta parole, è il tempo di agire" Per vincere la battaglia del clima "non è più il tempo delle parole, ma dell'azione". L'appello arriva dalla regina Elisabetta, che si è rivolta ai leader della Cop26 con un videomessaggio: la sovrana li ha invitati a "elevarsi oltre la politica spicciola" provando di essere "veri statisti" per dare un futuro "più sicuro e stabile" al pianeta. "Nessuno vive per sempre", ha ricordato, ma occorre pensare "ai figli e ai nipoti".

Il principe del Galles, che a Roma ha descritto la CoP26 come una "ultima chance" per evitare di lasciare un disastro in eredità alle future generazioni, ha incontrato fra l'altro a margine della conferenza il magnate americano e patron di Amazon, Jeff Bezos, per discutere del contributo che a questa battaglia può offrire la fondazione capeggiata da un uno degli uomini più ricchi del mondo. 

"La Cop26 è un momento della verità  per i nostri piani per fermare i cambiamento climatici. L'Europa si impegna a essere il primo continente con neutralità climatica al mondo e a unire le forze con i suoi partner per un'azione per il clima piu' ambiziosa. La corsa globale per il 'net-zero' entro la metà del secolo ee' iniziata", scrive il presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen in un tweet.