ULTIMA FIRMATARIA DELL'ATTO "DI NASCITA"

E' morta a Roma Desideria Pasolini: con lei nacque Italia Nostra

La cofondatrice dell'associazione ambientalista ha speso la sua vita a difesa dell'arte e della bellezza del paesaggio, per salvaguardare il patrimonio ambientale e artistico del nostro Paese

© Ansa

E' morta a Roma, all'età di 101 anni, la cofondatrice di Italia Nostra, Desideria Pasolini Dall'Onda. A diffondere la notizia è stata la stessa associazione ambientalista, sottolineando che con lei se ne va l'ultima firmataria dell'atto del 1955, il documento che segna la costituzione di Italia Nostra. L'atto fu sottoscritto allora anche da Umberto Zanotti Bianco, Elena Croce, Pier Paolo Trompeo, Giorgio Bassani, Luigi Magnani Rocca e Hubert Howard. 

Amore per l'arte e il paesaggio - La ragione di vita della Pasolini è sempre stata l'amore per l'arte e la bellezza del paesaggio, sostenuto da un fortissimo senso civico. "Se c'è da combattere io combatto", amava ripetere anche dopo aver raggiunto il traguardo del secolo di vita. E davvero la sua è stata un'esistenza densa di battaglie: negli anni Cinquanta era impegnata contro le speculazioni edilizie che dopo il fascismo avrebbero voluto brutalizzare ancora il centro storico della Capitale e decenni più tardi lottava contro i tentativi di privatizzazione dell'arte e dei musei e per la salvaguardia delle campagne. 

Desideria e l'"atto" del 1955 - Discendente di una delle più antiche e colte famiglie ravennati, i capelli di un biondo quasi rosa che indicavano le sue antiche origini sassoni, avrebbe compiuto 102 anni tra pochi mesi. Si è spenta nella notte a Roma, ultima superstite di quel gruppo di intellettuali che nel 1955, con lo storico "atto" diedero vita all'associazione che, per decenni, fu la coscienza critica dello sviluppo italiano.

Le battaglie per il territorio - Gli anni delle battaglie la Pasolini li ricordava come una grande e bellissima avventura, come una campagna di giustizia partita quasi d'impeto, spiegava solo un anno fa intervistata da Vittorio Emiliani, con la telefonata di Elena Croce, figlia del filosofo, dopo le polemiche scoppiate per il progetto di un intervento edilizio nel centro della Capitale. In quel caso erano insorti gli intellettuali, il possibile scempio era stato fermato ma si sentiva il bisogno di un impegno costante su questi temi e fu così che si decise di dare vita all'associazione, della quale la Pasolini Dall'Onda fu anche appassionata presidente, dal 1998 al 2005. 

"Salvare i centri storici" - "Si trattava di ribellarsi agli sventramenti che nel dopoguerra continuavano come e più di prima - spiegava lei qualche anno fa, intervistata per il bollettino dell'associazione -. Si trattava di salvare i centri storici dalla cosiddetta ricostruzione selvaggia, si trattava, ad esempio a Roma, di battersi contro l'ennesimo scempio annunciato, un'arteria parallela al Corso a partire da piazza di Spagna. E si trattava di salvare l'Appia Antica, che senza il nostro impegno sarebbe oggi uno stradone cementificato come tanti altri". 

"Patrimonio da valorizzare" - Una militanza, la sua, dallo sguardo sempre ampio. "Il compito di Italia Nostra non si esaurisce nel salvare dal degrado monumenti antichi, bellezze naturali o opere di ingegno - ripeteva -.  Italia Nostra persegue un nuovo modello di sviluppo, fondato sulla valorizzazione dell'inestimabile patrimonio culturale e naturale italiano, capace di fornire risposte in termini di qualità del vivere e di occupazione". 

Aristocratica - Alle spalle una famiglia aristocratica, liberale e illuminista, con grandi e secolari proprietà agricole tra Romagna e Toscana, ma anche tanti esempi di impegno politico e civile, un nonno soprintendente. Laureata in Lettere, una passione per i corsi di Cesare Brandi, impegnata anche come traduttrice per Eugenio Montale, raccontava con rimpianto di non essere riuscita a proseguire con lo studio dell'architettura. Ma sono stati i giardini e le campagne, la meraviglia e l'unicità del paesaggio italiano la sua passione più grande, tanto da trasformare la tenuta di famiglia in un campo di pratica per le coltivazioni biologiche. 

"L'agricoltura pulita - diceva - dovrebbe essere un pilastro della nostra economia, soprattutto per i giovani". Nel 2002 l'allora presidente della Repubblica Azeglio Ciampi la premiò con il titolo di Cavaliere di Gran Croce al merito. Ma già dagli esordi l'associazione aveva raccolto il sostegno di grandi personalità, da Adriano Olivetti a Luigi Einaudi. 

Intorno a Desideria Pasolini Dall'Onda, negli anni si sono stretti intellettuali come Nicola Caracciolo e Antonio Cederna, architetti e urbanisti come Vezio De Lucia, Italo Insolera, Leonardo Benevolo, Bernardo Rossi Doria. Grazie al suo impulso venne creato un gruppo di lavoro che diede contributi significativi alla definizione dei contenuti del Codice Urbani sui beni culturali e il paesaggio. Ebe Giacometti, presidente uscente di Italia Nostra, ricorda il suo impegno e le sue battaglie: "La vorremmo ancora al nostro fianco in questa nuova stagione di investimenti che rischia di trasformarsi in una stagione di consumo di suolo". Con lei, sottolinea il ministro della Cultura Dario Franceschini, l'Italia "perde una voce importante dell'impegno civile per la salvaguardia del patrimonio culturale e del paesaggio".