A Villa Bonaparte, ambasciata francese in Vaticano, Emmanuel Macron si prepara ai numerosi eventi e colloqui che si terranno in occasione del G20 a Roma. Nel frattempo, in un’intervista al Financial Times, il presidente francese ha ravvivato le tensioni tra Francia e Gran Bretagna affermando che fare marcia indietro sugli accordi post-Brexit "non è prova di credibilità".
La guerra delle capesante - L’attacco, diretto e pungente, è rivolto al primo ministro Boris Johnson, dopo lo scoppio della contesa sui diritti della pesca nelle acque tra i due paesi. Le tensioni derivano dal numero di licenze sulla pesca concesse da Londra ai pescatori francesi. Parigi li considera eccessivamente ridotti e in violazione degli impegni assunti da Londra nell'ambito degli accordi post-Brexit. Lo scontro si è riacceso quando l'amministrazione Macron ha annunciato misure di ritorsione a partire dal 2 novembre, a meno che, entro quella data, la politica britannica non rispetti i patti sulle licenze.
Questione di credibilità - Macron, nell’intervista, ha dichiarato: "Non si tratta di un problema solo per gli europei ma per tutti i loro partner, perché quando impieghi anni a negoziare un trattato e poi pochi mesi dopo fai l'esatto contrario di quanto deciso, sugli aspetti che meno ti si addicono, non è un grande segno di credibilità"
Boris tra due fuochi - Al centro della discussione sembrano esserci solo una dozzina di piccole imbarcazioni francesi. In realtà, ad essere rinegoziato, è l’intero equilibrio tra Francia e Regno Unito nel post-Brexit. Boris Johnson si trova stretto tra due fuochi: tra le accuse di mancata credibilità che arrivano da Macron e i compromessi che l’Ue sta cercando per superare i problemi creati in Irlanda del Nord, sui controlli delle merci.
Il disgelo - Il sospetto che i francesi nutrono nei confronti del governo britannico sembra essersi placato, invece, verso gli Stati Uniti. Emmanuel Macron e il presidente Usa Joe Biden si sono incontrati a margine del vertice del G20 per riaffermare la loro cooperazione. Una stretta di mano calorosa, sorrisi, pacche sulle spalle. Sulla porta di Villa Bonaparte a Roma va in scena il disgelo tra i due presidenti nel loro primo incontro dopo la "crisi dei sottomarini", scoppiata tra le due sponde dell'Atlantico a settembre.
La resa dei conti - Il faccia a faccia con il premier britannico Boris Johnson, invece, è atteso per domenica, a margine del G20 a presidenza italiana. Tra i temi dell'incontro pare che ci siano il clima, i rapporti bilaterali, i dossier internazionali come Iran o Afghanistan ma soprattutto la spinosa questione sulla pesca nella Manica.