"PROFONDAMENTE ADDOLORATO"

Uccisi a Ercolano, sparati 11 colpi: 5 contro l'auto che si allontanava | Palumbo fermato per duplice omicidio

L'avvocato dell'autotrasportatore: "Il mio assistito chiede scusa alle famiglie delle vittime. Non voleva uccidere. Ora aspettiamo che la magistratura faccia il suo lavoro"

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Vincenzo Palumbo chiede scusa ai familiari di Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro, i giovani di 26 e 27 anni che ha ucciso credendoli ladri a Ercolano (Napoli). "Non voleva uccidere, anche lui è profondamente addolorato", ha dichiarato l'avvocato difensore Francesco Pepe. La Procura di Napoli: sparati 11 colpi, 5 contro l'auto che si allontanava. Palumbo è stato fermato per duplice omicidio.

Sparati undici colpi - L'autotrasportatore di 53 anni, proprietario di una abitazione in via Marsiglia alla periferia di Ercolano, ha esploso diversi colpi di arma da fuoco con una pistola legalmente detenuta, uccidendo i due giovani incensurati. La Procura di Napoli  rende noto in un comunicato che l'arma usata è una pistola Beretta calibro 40, con la quale Palumbo ha sparato 11 colpi contro la Fiat Panda in cui c'erano i due giovani.

Cinque proiettili contro l'auto in fuga - Cinque proiettili hanno raggiunto l'auto con a bordo i due ragazzi, colpita mentre si stavano allontanando. I due giovani sono stati raggiunti alla testa dai colpi di pistola, dopo che i proiettili avevano perforato il tetto dell'autovettura. A confermare che i colpi sono stati esplosi mentre l'auto si allontanava dall'abitazione di Palumbo sono state le immagini dei sistemi di videosorveglianza acquisite dagli inquirenti. 

Fermato per duplice omicidio - Palumbo è quindi stato sottoposto a fermo dalla Procura in quanto ritenuto gravemente indiziato del duplice omicidio. I due ragazzi non sono stati trovati in possesso di armi da fuoco o di altro genere. Nell'auto non 'erano strumenti "da scasso" e neppure indumenti per travisare il volto e renderli irriconoscibili. Inoltre, nessuno degli elementi raccolti dagli inquirenti fa ritenere che i due ragazzi fossero in procinto di commettere un furto o una rapina. 

L'interrogatorio - L'uomo, ascoltato per diverse ore in Procura, ha raccontato di essere rimasto traumatizzato da un'aggressione subita settimane fa in auto (era in compagnia della moglie e della figlia) e dal furto della stessa auto (che sarebbe però avvenuto in una zona diversa dalla villetta di residenza). Palumbo avrebbe inoltre rimarcato come nelle abitazioni della zona si sarebbero registrati diversi furti nell'ultimo periodo. Tanti aspetti non sono ancora chiari. L'allarme criminalità che avrebbe spinto l'uomo ad armarsi e a sparare contro i due ragazzi, pensando che fossero ladri, non sarebbe suffragato da fatti, in quanto in quella zona non ci sono state denunce per furti in abitazione negli ultimi mesi.

La dinamica - Andrà chiarita anche la dinamica. L'uomo sosterrebbe di aver sparato dal balcone, ma potrebbe anche aver sparato da posizione frontale. Si dovrà attendere l'esito delle analisi balistiche. E' stato poi lo stesso Palumbo ad allertare i carabinieri di Torre del Greco, circa mezz'ora dopo aver ucciso i due giovani.