Ddl Zan, Letta: "Diritti compressi, Italia allineata a Polonia e Ungheria" | E poi: "Sancita la rottura con Italia Viva"
Il segretario del Pd inflessibile dopo che l'Aula del Senato ha bloccato l'iter per far diventare legge il provvedimento contro l'omofobia, approvando la "tagliola" di Lega e FdI. E si chiede: "Fi con chi sta?"
Con il voto di mercoledì in Senato sul disegno di legge Zan "l'Italia si è allineata alla Polonia e all'Ungheria, con la compressione di diritti delle persone, della comunità Lgbt". Così il segretario dem Enrico Letta che critica l'applauso dell'Aula all'esito del voto. "Un gesto volgare - dichiara - e un messaggio sgangherato". In questo modo "si è sancita una rottura con Italia Viva, lo dico anche a Fi: con chi sta? Con Orban e Pillon?", si chiede.
L'attacco a Italia Viva e le incognite su Forza Italia "E' evidente che nella giornata di mercoledì si è sancita una rottura a tutto campo, sicuramente con Italia viva il ragionamento è quello che sto dicendo, ma anche con quella parte che ha votato in quel modo" sul ddl Zan. "Lo dico anche a Fi: con chi sta? Con Orban e Pillon? Fi che sta nel Ppe, che dovrebbe essere il gruppo che sostiene Ursula von Der Leyen che è la più dura avversaria di Orban?", osserva il leader del Pd.
Noi adesso non siamo maggioranza "La reazione, l'applauso sgangherato, dimostrano che non c'era volontà di dialogo, ma solo quella di abbattere il ddl Zan. Questa linea era esplicita in Salvini e Meloni e ieri si sono aggiunti gli altri", sottolinea Letta, spiegando: "Noi adesso non siamo maggioranza. Se saremo maggioranza saremo in grado di fare una legge contro l'omofobia e le altre cose fondamentali come la legge sulla cittadinanza. Sono questioni che o siamo in maggioranza o non ce la faremo".
Colle, giochini politici in vista delle elezioni Poi sferza: "Io avevo già detto che se ci mettiamo ora con la testa al Quirinale sarà un disastro sulle cose che invece dobbiamo fare ora, come la Legge di Bilancio". Ieri, evidenzia il segretario dem, "sono state fatte le prove generali per il Quirinale. Chi fa giochi per accordi politici in vista delle elezioni mostra un grande cinismo. Di Quirinale si parli l'anno prossimo, ci si concentri e si evitino giochini e messaggi in codice".
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