Il virtuale è sempre stato considerato un mondo in cui tutto può essere lecito o meno. Ma quando la realtà, specie se criminale, intacca tali spazi danneggiando persone innocenti, allora bisogna correre subito ai ripari. È ciò che sta succedendo in Messico, dove il governo sta avvertendo i genitori di tenere d'occhio l'attività dei videogiochi dei propri figli, dopo che nelle settimane precedenti sono emersi casi di cartelli della droga che stanno reclutando minori attraverso le piattaforme di gioco online.
Stando a quanto rivelato dalle autorità della città di Oaxaca, un reclutatore ha offerto a uno dei ragazzi 8mila pesos (396 dollari) per due settimane di lavoro attraverso il popolare battle royale per dispositivi mobile Free Fire.
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I minori sono stati adescati da individui che sostengono di appartenere al Cartello dei Jalisco, Old School Zetas e Sinaloa, che li hanno contattati tramite i servizi di messaggistica su giochi come GTA V a tarda notte.
"Questo caso riguarda un videogioco mobile, ma i narcotrafficanti agiscono anche attraverso le console PlayStation, Xbox o Nintendo Switch", ha rivelato il vice capo della sicurezza nazionale Ricardo Mejia durante una conferenza stampa. "I soggetti anonimi entrano in contatto con i giovani via internet perché possono giocare anonimamente online, e questo è ciò che dà inizio al processo di adescamento, persuasione e reclutamento".
Gli omicidi in Messico sono rimasti vicini a livelli record, mentre i trafficanti di droga e altre organizzazioni criminali combattono tra di loro e con le autorità, lasciandosi alle spalle una scia di macabri omicidi o fosse comuni, anche in stati considerati sicuri. Il presidente Andres Manuel Lopez Obrador ha promesso di usare un approccio più diplomatico e di espansione dei programmi sociali per abbattere tali crimini, ma il tasso di violenza resta purtroppo elevato.