Con i piedi piantati ormai in tre secoli, lʼautomobile è quel che si dice un prodotto maturo. E anche lʼenergia elettrica è un bene e un servizio maturo, eppure farle incontrare non è stato facile. Oggi invece lʼauto elettrica corre e pare inarrestabile: soltanto a gennaio di questʼanno le immatricolazioni di veicoli ricaricabili (elettriche Bev e ibride plug-in Phev) era al 4,7% in Italia. A settembre siamo al 13,3 percento.
Come spesso accade quando lʼinnovazione accelera e il mercato risponde (ricordate il boom dei cellulari a metà anni 90?), tocca ora alle aziende fare in fretta. Primo, per non perdere il treno della domanda dʼinnovazione e quindi i clienti; secondo per non cascare dal comodo salottino di quel treno in cui ci si era adagiati, il timore cioè di ammalarsi della “sindrome Nokia” che portò dalle stelle alle stalle il principale costruttore di telefonini. Stellantis lo sa, ha un bouquet di modelli elettrificati e una leadership di mercato evidente, ma non basta, e così il 3 novembre inaugurerà a Torino, nel comprensorio di Mirafiori in via Plava, la Stellantis Italy House.
Ci sono da vendere le nuove automobili e i nuovi veicoli commerciali alla spina, di tutti i marchi che compongono la galassia. A srotolarne lʼelenco ci si annoierebbe, dice con franchezza Santo Ficili, nuovo Country Manager di Stellantis in Italia, che si è presentato ieri alla stampa italiana nel corso della presentazione, al Mirafiori Village, delle strategie di elettrificazione in atto nel gruppo. “La nuova Stellantis Italy House ‒ spiega Ficili ‒ rappresenta un passo importante verso un nuovo modo di lavorare, di interagire e di utilizzare spazi e tempo. La Stellantis Italy House è uno dei simboli della “New Era of Agility”, il progetto del Gruppo che rinnova il modus operandi secondo un modello basato sul lavoro agile, la flessibilità, la creatività, la condivisione sociale”.
Alla presentazione di ieri erano presenti tutti i vertici dei marchi Stellantis, perché è evidente che la transizione energetica coinvolge tutti. La gigafactory di Termoli, la terza in Europa, sarà a disposizione di tutto il gruppo. A Melfi si guarderà oltre Jeep e Fiat per produrre 4 nuovi modelli BEV e la linea di assemblaggio per le batterie. Ad Atessa, in Abruzzo, lo stabilimento Sevel che avviò in passato la collaborazione fra Fiat e Peugeot nel campo dei veicoli commerciali proseguirà anche nella produzione di modelli BEV. Infine Torino, che diventerà centro di eccellenza per la transizione energetica con il progetto “Stellantis Turin Manufacturing District”.
Qui, oltre alla linea di produzione della Nuova 500, saranno creati i “Battery Hub” e “Battery Lab”, centri specializzati nell’assemblaggio batterie nelle fasi di prototipazione e sperimentazione (Officina 78). A Mirafiori arriverà anche la nuova piattaforma elettrificata Maserati, sulla quale assemblare le nuove GranTurismo, GranCabrio e Quattroporte tra il 2022 e il 2024. Stellantis si avvarrà di 4 piattaforme Bev per veicoli 100% elettrici, impiegando tre moduli di propulsione e due tipi di batteria, andando così a coprire tutti i segmenti con modelli che avranno unʼautonomia di marcia dai 500 agli 800 km con una singola ricarica. La promessa è di farla superfast la ricarica: 32 minuti! Ma soprattutto, afferma Ficili, “nel 2026 Stellantis raggiungerà la parità di catena del valore tra veicoli elettrici e termici”.