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Vaccini, prende forma la road map dei nuovi richiami: l'ipotesi della terza dose agli over 50 entro l'anno

La richiesta del ministro Bianchi: dopo anziani e fragili, dare la priorità agli insegnanti. Il sottosegretario Costa: pronti ad allargare la platea

Ansa

La road map del piano vaccini per la somministrazione delle terze dosi prende forma. Dopo anziani, fragili, medici e infermieri, personale e degenti delle Residenze sanitarie e mondo della scuola, sul nuovo richiamo si prospetta il possibile allargamento della platea entro l'anno. Lo conferma il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. L'ipotesi è quella di riproporre lo schema per fasce di età.

Bianchi: "Priorità agli insegnanti" Dopo gli over 60, potrebbe toccare ai cinquantenni, la categoria più numerosa che ha fatto 8,3 milioni di vaccini. Se la terza dose verrà allargata agli over 50 anni già a novembre e dicembre, il totale delle persone vaccinabili da qui a fine anno sarebbe di 7,6 milioni di persone. Il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, ha chiesto di dare priorità assoluta, dopo 80enni e più fragili, agli insegnanti. Intanto anche in Vaticano è iniziata la somministrazione della terza dose di vaccino contro il Covid. Papa Francesco, ultraottantenne, sarebbe stato tra i primi a riceverla. 

Costa avanza anche l'ipotesi di un allargamento dell'obbligatorietà del vaccino ad altre fasce della popolazione. "Noi come governo non abbiamo mai escluso l'ipotesi di obbligo vaccinale: lo abbiamo già introdotto per alcune categorie e, quindi, valuteremo nelle prossime settimane, in base ai dati, eventualmente se introdurlo per altre fasce ancora", dice.

Figliuolo: "Raggiungere il 90% di over 12 vaccinati" I dati sul piano vaccinazioni nel nostro Paese parlano di oltre 46,5 milioni di italiani, che rappresentano oltre l'86% della popolazione over 12, vaccinati. "La campagna sta continuando, il nostro obiettivo è sfondare la quota dell'86% e andare al 90%", afferma il generale Francesco Paolo Figliuolo.

In Lombardia via alle prenotazioni per gli over 60 A scendere in campo sono anche i governatori. "Ho l'impressione che entro la fine dell'anno verrà estesa la terza dose a chi ha meno di 60 anni", commenta il presidente del Veneto, Luca Zaia. "Ho parlato con il ministro Speranza e ho chiesto di poter procedere direttamente alla terza dose per tutti i cittadini senza particolari distinzioni", fa sapere il governatore pugliese, Michele Emiliano. E oggi in Lombardia è stato il primo giorno di apertura alle prenotazioni per gli over 60 e le persone con elevata fragilità che hanno ricevuto la seconda dose da almeno sei mesi. Sono stati 23.230 gli over 60 lombardi che, solo nella giornata odierna, si sono prenotati per la terza dose del vaccino.

Le farmacie pronte alle vaccinazioni, ma Fedriga frena Dal nord a sud della penisola, le farmacie sono pronte a vaccinare le persone contro l'influenza e contro il Covid, anche col terzo richiamo, che già si può prenotare: a fare il punto è Federfarma sul suo sito. Ma il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, mette in guardia: "Il sistema delle farmacie e dei medici di famiglia è pronto a farsi carico della somministrazione della terza dose solo se i numeri sono ben diluiti nel tempo e contenuti. Ma se dobbiamo continuare a fare grandi numeri in poco tempo come avvenuto finora, gli hub restano la soluzione migliore: vedo molto difficile che farmacie e medici possano reggere 500 mila somministrazioni al giorno".

Covid, il premio Nobel Parisi fa la terza dose del vaccino: "E' fondamentale"

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Terza dose per Giorgio Parisi. Il premio Nobel si è vaccinato contro il Covid a Roma, vicino all'Università La Sapienza. "E' fondamentale perché riduce ulteriormente la probabilità di prendere la malattia in forma sintomatica e grave", ha detto il Nobel. La sua terza dose èanche l'occasione per dire che "la paura di vaccinarsi è irrazionale". Per Parisi "è abbastanza chiaro che siamo in una situazione molto buona per via delle vaccinazioni" ed è "molto ragionevole - ha aggiunto - che tutti coloro sopra i 60 anni facciano la terza dose, così come tutti coloro che sono esposti a contatti". "E' fondamentale per le persone che sono particolarmente a rischio sia per quanto riguarda l'età che per altre patologie, e quindi io la faccio volentieri perché rafforza enormemente le difese delle prime due dosi, che pur essendo sostanziali stanno un po' diminuendo con il passare del tempo". E' anche importante "per portare quasi a zero la malattia grave nei vaccinati" e bisogna considerare, ha aggiunto, che "ci sono moltissime vaccinazioni di cui si fanno tre dosi: aiutano a rendere più profonda e permanente la memoria immunitaria". Per Parisi "fin dall'inizio era chiaro che il Covid era una malattia che avrebbe potuto fare tranquillamente più di mezzo milione di morti in Italia se non ci fossero state le misure di contenimento. Queste sono state sufficienti a ridurre le morti da un numero estremamente elevato, ma si sarebbero dovute continuare per un periodo illimitato se non ci fosse stata la possibilità di fare i vaccini". A questi ultimi ha detto ancora Parisi, va quindi riconosciuto il merito di avere"fermato la crescita dei casi che c'è stata questa estate a causa della variante Delta, e sono stati cruciali quindi per permetterci una vita che sta diventando sempre più normale".

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