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L'Iran annuncia il ritorno ai negoziati sul nucleare entro novembre

I colloqui erano sospesi da giugno, dopo l'elezione del nuovo presidente

ansa

L'Iran ha accettato di tornare al tavolo delle trattative sul nucleare entro novembre. Lo ha annunciato su Twitter il viceministro degli Esteri e caponegoziatore di Teheran, Ali Bagheri Kani, dopo un incontro a Bruxelles con i mediatori dell'Ue. I colloqui erano sospesi da giugno, in seguito all'elezione a presidente in Iran dell'ultraconservatore Ebrahim Raisi.

"Ho avuto un dialogo molto serio e costruttivo con Enrique Mora (capo di gabinetto di Josep Borrell), sugli elementi essenziali per il successo dei negoziati. Concordiamo di avviare i negoziati entro la fine di novembre. La data esatta sarà annunciata nel corso della prossima settimana", ha detto il negoziatore iraniano.

La risposta europea - L'Ue per il momento non ha annunciato niente di ufficiale, come rivela un portavoce della commissione interpellato sul tweet di Ali Bagheri. Fonti europee spiegano che un summit può essere annunciato solo se tutti i partecipanti sono informati e hanno concordato una data, e ciò non è ancora avvenuto.

I rapporti con gli USA - Anche Joe Biden si era espresso sulla questione, precisando più volte la posizione degli Usa: "Gli Stati Uniti sono impegnati a impedire all'Iran di ottenere l'arma nucleare. Siamo pronti a tornare all'accordo nucleare del 2015 se l'Iran fa lo stesso". Ma per il momento i rapporti diplomatici fra i due paesi sono rimasti timidi e indiretti, non permettendo un’effettiva ripresa dei negoziati.

Le origini del negoziato -  L'Iran aveva sottoscritto l'accordo sul nucleare nel 2015, insieme ai cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (Cina, Francia, Russia, Regno Unito, Stati Uniti) più la Germania e l'Unione Europea. Tra le clausole stipulate, la repubblica islamica aveva accettato di eliminare le sue riserve di uranio a medio arricchimento e tagliare del 98% quelle a basso arricchimento. Il Piano d'azione congiunto globale, nome ufficiale dell'accordo, era stato stipulato durante la presidenza Obama. L'avvento dell'era Trump, nel 2018, aveva però imposto una battuta d'arresto: l'ex presidente aveva infatti ritirato gli Stati Uniti dall'accordo, imponendo delle sanzioni a Teheran.

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