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Manovra, tensione tra governo e sindacati: braccio di ferro sulle pensioni | Uil: "L'incontro non è andato bene"

Draghi lascia il tavolo prima della fine dei lavori. Bombardieri: "Non ci sono risposte sulla riforma complessiva necessaria". Sbarra: "Risorse largamente insufficienti". Landini: "Pronti a mobilitazioni"

IPA

Clima teso all'incontro tra governo e sindacati sulla Manovra, in particolare sul nodo pensioni, con quello che fonti delle parti sociali definiscono "un braccio di ferro". Al termine della riunione, durata circa due ore e mezza, le posizioni restano distanti e al momento non si profila un'intesa. Il premier Draghi ha lasciato il tavolo prima della conclusione "per un impegno", spiega Palazzo Chigi.

Bombardieri: "Non è andata bene" "L'incontro non è andato bene", dice il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. Sulle pensioni ci sono "solo 600 milioni. Non ci sono risposte sulla riforma complessiva necessaria". Poi annuncia che "il sindacato valuterà nei prossimi giorni forme e strumenti di mobilitazione per fare scelte adeguate". Smentita la notizia di un nuovo tavolo previsto per mercoledì. "Non ci vediamo domani - chiarisce Bombardieri -. Domani è previsto un incontro con i segretari del sindacato europeo e mondiale. Per domani non è previsto alcun incontro" con il governo sulla Manovra. 

Landini: "Senza risposte dal governo, valuteremo mobilitazioni" Per il leader della Cgil, Maurizio Landini, "con 600 milioni non fai una riforma degna di questo nome". "Il governo ha ribadito che giovedì approverà in Cdm la Manovra e che questo è il perimetro. Valuteremo cosa deciderà, quello che abbiamo detto è chiaro: se si andrà in una certa direzione bene, se vogliono confrontarsi con noi bene, sennò valuteremo unitariamente con Cisl e Uil cosa fare". 

Sbarra: "Proroga Ape sociale e opzione donna non bastano" "Abbiamo posto al governo una questione di metodo, questa Legge di stabilità rischia di venire avanti con grandi squilibri per il mancato confronto con parti sociali e sindacati", sottolinea il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, lasciando Palazzo Chigi. "Ci sono luci e ombre: bene la proroga di Ape Sociale e di Opzione donna, le risorse per assicurare il rinnovo dei contratti, bene il rafforzamento con 2 miliardi del fondo sanitario nazionale, ma sono largamente insufficienti le risorse per la riforma degli ammortizzatori sociali, non ci sono risorse adeguate per la riforma della non auto sufficienza, e per noi è importante assumere il principio che la previdenza e le pensioni non sono un dettaglio, e un problema di sostenibilità sociale".

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