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Covid, in Italia 4.054 nuovi casi su 639.745 tamponi e altri 48 morti

Il tasso di positività cala allo 0,6%, sono 3.613 guariti. Aumentano i ricoveri: 25 in più nei reparti ordinari, 3 in più nelle terapie intensive

ministero della Salute

Nelle ultime 24 ore in Italia si sono registrati 4.054 nuovi casi di coronavirus su 639.745 tamponi (nuova cifra record di test), secondo i dati dell'ultimo bollettino del ministero della Salute. Il tasso di positività si attesta allo 0,6%, in calo dello 0,5% rispetto a lunedì. I morti sono 48, mentre aumentano i ricoveri: 25 in più nei reparti ordinari, 3 in più nelle terapie intensive. I guariti sono 3.613. 

Sono 341 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid in Italia. Gli ingressi giornalieri sono 37 (lunedì erano stati 16). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 2.604.

Covid, il premio Nobel Parisi fa la terza dose del vaccino: "E' fondamentale"

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Terza dose per Giorgio Parisi. Il premio Nobel si è vaccinato contro il Covid a Roma, vicino all'Università La Sapienza. "E' fondamentale perché riduce ulteriormente la probabilità di prendere la malattia in forma sintomatica e grave", ha detto il Nobel. La sua terza dose èanche l'occasione per dire che "la paura di vaccinarsi è irrazionale". Per Parisi "è abbastanza chiaro che siamo in una situazione molto buona per via delle vaccinazioni" ed è "molto ragionevole - ha aggiunto - che tutti coloro sopra i 60 anni facciano la terza dose, così come tutti coloro che sono esposti a contatti". "E' fondamentale per le persone che sono particolarmente a rischio sia per quanto riguarda l'età che per altre patologie, e quindi io la faccio volentieri perché rafforza enormemente le difese delle prime due dosi, che pur essendo sostanziali stanno un po' diminuendo con il passare del tempo". E' anche importante "per portare quasi a zero la malattia grave nei vaccinati" e bisogna considerare, ha aggiunto, che "ci sono moltissime vaccinazioni di cui si fanno tre dosi: aiutano a rendere più profonda e permanente la memoria immunitaria". Per Parisi "fin dall'inizio era chiaro che il Covid era una malattia che avrebbe potuto fare tranquillamente più di mezzo milione di morti in Italia se non ci fossero state le misure di contenimento. Queste sono state sufficienti a ridurre le morti da un numero estremamente elevato, ma si sarebbero dovute continuare per un periodo illimitato se non ci fosse stata la possibilità di fare i vaccini". A questi ultimi ha detto ancora Parisi, va quindi riconosciuto il merito di avere"fermato la crescita dei casi che c'è stata questa estate a causa della variante Delta, e sono stati cruciali quindi per permetterci una vita che sta diventando sempre più normale".

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