prima edizione

A Roma il premio "Recti Eques - Paladini Italiani della Salute": tra i vincitori Figliuolo, Curcio e Giannini

L'evento, organizzato dall'associazione Liber, ha visto la partecipazione di illustri personalità in ambito medico-scientifico e istituzionale

© Ansa

Martedì 26 ottobre, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, a Roma, si è svolta la prima edizione del premio "Recti Eques - Paladini italiani della salute". L'evento, organizzato dall'associazione Liber, ha visto la partecipazione di illustri personalità in ambito medico-scientifico e istituzionale.

Il premio "Recti Eques" è stato conferito a dieci Cavalieri del Bene, di cui tre scelti tra i ricercatori e altri sette tra meritevoli cittadini italiani, in rappresentanza delle categorie civili e militari che si sono distinte nel periodo di emergenza sanitaria nazionale: il capo della polizia e direttore generale del Dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell'Interno Lamberto Giannini, il commissario straordinario del governo per l'emergenza Covid-19 Francesco Paolo Figliuolo, il presidente della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca, il segretario generale della Federazione italiana medici di medicina generale Silvestro Scotti, il presidente dlla Federazione Nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche Barbara Mangiacavalli, il presidente nazionale Associazione Italiana Operatori Socio Sanitari Laura Mantione e il capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio.

L'evento - Erano presenti all'evento i ricercatori protagonisti del volume "Paladini Italiani della Salute", il nuovo progetto editoriale della casa editrice RDE, presentato al pubblico nel corso della manifestazione, e le imprese ambiasciatori dell'iniziativa solidale #ricercaitalianaperlavita. 

Durante l'evento si è tenuta una tavola rotonda dal tema "Il futuro della sanità e dell'economia nell'Italia post-Covid, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, Walter Ricciardi, presidente della Federazione Mondiale di Sanità Pubblica, Andrea Crisanti, professore ordibario di Microbiologia e Microbiologia Clinica, e Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione al ministero della Salute.