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Attacco hacker al gruppo San Carlo, il colosso delle patatine non paga il riscatto e denuncia

A colpire il gruppo alimentare è stata la "gang" Conti, che ha all'attivo altri 400 attacchi informatici. Anche l'Iran nel mirino dei pirati, che hanno bloccato le stazioni di servizio locali

agenzia

Il gruppo alimentare San Carlo-Unichips, con sede a Milano, ha subito un attacco hacker attraverso un ransomware, un particolare tipo di malware che limita l'accesso del sistema infettato e predispone lo sblocco solo dopo il pagamento di un riscatto. La celebre azienda di patatine è riuscita ad aggirare l'attacco, ripristinando la piena funzionalità senza subire danni. E' stata presentata denuncia alla polizia postale della Lombardia.

Riscatto non pagato Ad attaccare la San Carlo sono stati gli hacker del gruppo internazionale Conti, che hanno chiesto un riscatto, non pagato dall'azienda. I pirati informatici hanno allegato anche una serie di documenti trafugati, tra cui fatture e scansioni di documenti d'identità dei dipendenti. Tutto materiale risultato poi autentico.

La "gang" Conti Il gruppo Conti è attiva da oltre un anno e ha messo a segno diverse azioni contro aziende, istituzioni, forze dell'ordine, ospedali e servizi di emergenza, anche nel pieno della pandemia di Covid-19. La "gang" utilizza sempre la tecnica ransomware e chiede un riscatto per restituire i dati trafugati.

A maggio fu colpito il sistema nazionale irlandese A maggio, in Irlanda, proprio gli hacker del gruppo Conti hanno bloccato rete informatica del sistema sanitario nazionale, provocando la cancellazione degli appuntamenti, la chiusura dei centri di analisi raggi X e ritardi nei test Covid. L'Fbi ha collegato la gang Conti a più di 400 attacchi informatici contro organizzazioni in tutto il mondo, tre quarti dei quali hanno sede negli Stati Uniti, con richieste fino a 40 milioni di dollari.

Iran, hacker fanno apparire ai distributori il numero di telefono di Khamenei Un attacco hacker al sistema governativo che regola i sussidi per il carburante ha bloccato le stazioni di servizio in Iran. Un account della televisione di stato iraniana online ha condiviso immagini di lunghe file di auto in attesa di fare il pieno a Teheran. Chi ha inserito la carta governativa per fare rifornimento nei distributori ha visto comparire la scritta "cyberattack 64411", il numero telefonico dell'ufficio della Guida suprema Ali Khamenei.

Cyberattacco in Iran, sui distributori di benzina il numero di telefono di Khamenei

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