"Adesso voglio pensare un po' a me stessa, godermi la famiglia. Poi mi piacerebbe, un domani, tornare a fare il mio lavoro. La speranza è sempre quella". A dirlo è l'ex infermiera Daniela Poggiali, tornata in libertà dopo le assoluzioni dalle accuse di aver ucciso due anziani pazienti nell'ospedale di Lugo, nel Ravennate. "Questa vicenda mi ha portato del dolore, ma non mi ha tolto la convinzione che io sia una brava infermiera", ha aggiunto.
Daniele Poggiali è stata radiata dall'Ordine delle Professioni Infermieristiche dopo aver postato una foto con una paziente di 102 anni deceduta.
"Risento il sapore incredibile della libertà" "Mi sento bene, sono stata nella mia famiglia. Mi sto riappropriando pian piano della mia libertà e di quel sapore incredibile che ha la libertà dopo più di dieci mesi chiusa in un carcere", ha spiegato Poggiali che era sottoposta a custodia cautelare dalla vigilia di Natale 2020. Poggiali ha detto che sta riprendendo "le cose normali di tutti i giorni, sto cercando pian piano di tornare nel mio quotidiano".
La vicenda processuale Daniela Poggiali ha avuto una doppia assoluzione dall'accusata di aver ucciso, con iniezioni di potassio, due pazienti all'ospedale di Lugo, in provincia di Ravenna. La Corte di assise di appello di Bologna ha infatti assolto Poggiali, perché il fatto non sussiste, nell'ambito di un processo di appello ter, sia per la morte nel 2014 della 78enne Rosa Calderoni, sia per la morte del 94enne Massimo Montanari, ex datore di lavoro del compagno della Poggiali, entrambi morti mentre erano ricoverati nell'ospedale di Lugo.
Per il primo caso l'ex infermiera era stata condannata all'ergastolo, due volte riformato da assoluzioni in appello, poi annullate in due processi in Cassazione. Nel secondo c'era stata una condanna in primo grado a 30 anni. Ora, assoluzione doppia e immediata scarcerazione.