La sigaretta elettronica spopola tra i giovanissimi, che vi si avvicinano sempre prima, in 4 casi su 100 già alle elementari. A lanciare l'allarme è la Società Italiana di Malattie Respiratorie Infantili che cita dati dell'Istituto Superiore di Sanità. Secondo il sondaggio dell'Iss, il 43,4% dei ragazzi ha provato le e-cig alle scuole medie, ma c'è un 4,1% che lo ha fatto già alle elementari.
Secondo un sondaggio dell’Istituto Superiore di Sanità (maggio 2021) ben il 37,5% degli studenti tra 14 e 17 anni ha già avuto un contatto con il fumo da tabacco, il 41,5% con la sigaretta elettronica e di questi ben il 20,1% ha cominciato proprio con le e-cigs e il 2,3% con i dispositivi a tabacco riscaldato.
Uno studio condotto su 170mila studenti italiani tra i 15 e 19 anni mostra che la prevalenza di chi ha fumato tabacco almeno una volta nella vita si è ridotta tra il 2012 e il 2018, mentre è balzata dal 32,9% al 52% la quota di chi ha utilizzato almeno una volta una e-cig.
"I giovani sono ormai l'obiettivo principale delle campagne pubblicitarie dei brand di e-cigs: ad attirarli sono gli aromi, che accentuano la percezione che la sigaretta elettronica sia meno dannosa di quanto non sia realmente", spiegano i pediatri.
"I danni immediati da fumo elettronico sono a livello delle vie respiratorie, come la suscettibilità all'asma e alla bronchiolite obliterante", sottolinea Massimo Landi, vicepresidente della Simri. Ma i rischi vengono anche dai nuovi dispositivi (pod-mods) che "permettono di svapare altre sostanze diverse da quelle presenti nel fumo di tabacco".
E, soprattutto, "i ragazzi che hanno provato almeno una volta le sigarette elettroniche, hanno un rischio 3-4 volte maggiore di iniziare a fumare quelle tradizionali", sottolinea Maria Elisa Di Cicco, consigliera della Simri.
Prima si inizia più è difficile smettere, spiegano gli esperti, perché il cervello degli adolescenti è più sensibile alle proprietà farmacologiche della nicotina, pertanto i ragazzi sviluppano più facilmente dipendenza rispetto agli adulti.
"Non è ancora chiara la progressione e la prospettiva del fenomeno del fumo elettronico tuttavia i danni immediati sono a livello delle vie respiratorie, come la suscettibilità all'asma e alla bronchiolite obliterante", sottolinea Massimo Landi, pediatra della Asl città di Torino e vicepresidente della Simri.
"Sappiamo che il fumo da tabacco favorisce l'adenocarcinoma del polmone e potrebbe essere così anche per il fumo elettronico. Per chi fuma tabacco, passare al fumo elettronico potrebbe non comportare maggiori rischi rispetto a quelli già fatti dalla sigaretta tradizionale, ma per chi non ha mai fumato si apre la porta all'esposizione a sostanze tossiche che sicuramente porterà dei danni, ma che ad oggi sono ancora da indagare - avverte Landi -. Bisogna prestare attenzione soprattutto per la fascia adolescenziale".