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Venezia, cacciatore spara a una lepre e colpisce per errore un padre con in braccio il figlioletto di quattro mesi

La carabina fa fuoco ma vengono colpiti i due mentre stavano passeggiando nel giardino di casa

-afp

Tragedia sfiorata a Fossalta di Piave, nel Veneziano. Un cacciatore spara per cercare di prendere una lepre, ma colpisce un papà con il figlio di appena quattro mesi in braccio, che stava passeggiando nel giardino di casa. Per fortuna le lesioni riportate dall'uomo sono state superficiali, a naso e zigomo, mentre il neonato ha riportato una piccola escoriazione sul petto, sotto ad un capezzolo. Indagano i carabinieri.

Tutto accade all'improvviso, una domenica pomeriggio che poteva diventare terribile per una coppia di sposi, Francesco e Ilaria. "Due cacciatori attraversavano il campo di fronte a casa nostra; quando ho sentito lo sparo e ho avvertito la pioggia di pallini che cadeva tutta intorno a me, era ormai troppo tardi per mettermi al sicuro", racconta Francesco al Messaggero. "Ho sentito le bruciature e mi sono messo ad urlare come un pazzo, il piccolo che avevo in braccio è scoppiato in un pianto disperato e ho capito che era stato colpito".

La coppia ha allertato il 112. Nel frattempo, mentre attendevano l'arrivo di una pattuglia dei carabinieri della stazione di San Donà di Piave, che a loro volta ha richiesto l'intervento degli agenti del Corpo forestale dello Stato, l'uomo ha bloccato i due cacciatori, che,  anziché sincerarsi che nessuno fosse stato colpito, stavano già raggiungendo la loro macchina, per allontanarsi velocemente dal luogo.

"Quello che è successo pomeriggio, per noi è di una gravità assoluta - concludono Francesco e Ilaria - non è ammissibile che non si possa uscire tranquilli nel giardino di casa propria. Quei due cacciatori erano ad appena un preso di metri dalla nostra recinzione, ben al di sotto dei limiti imposti per legge. Ci siamo già rivolti ad un legale, per tutelarci, ma anche per fare in modo che queste cose non accadano più. Alla sera siamo dovuti andare in pronto soccorso, per essere certi che anche il bambino non avesse subìto lesioni".

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