E’ uno dei posti più isolati al mondo, a 3.700 km dalle coste del Cile, l’Isola di Pasqua è chiusa da un anno e mezzo a causa della pandemia e non vuole riaprire. Con un voto non vincolante la popolazione ha detto no al ritorno dei turisti nel Pacifico sud.
Il voto - Agli abitanti dell’Isola di Pasqua è stata posta la seguente domanda “Volete riaprire l'isola a partire da gennaio?”. Il risultato è stato 648 no contro 320 sì, più tre schede nulle. Il 67% vuole tenere i confini serrati, ma l’affluenza è stata bassa solo il 20% della popolazione ha infatti partecipato al voto.
Ma non saranno loro a decidere - La scelta finale è nelle mani delle autorità sanitarie della regione cilena di Valparaiso, e non hanno ancora deciso se prenderanno davvero in considerazione il risultato del voto. I bilanci diffusi dalle autorità locali sono incoraggianti: solo 8 casi di Covid-19, zero contagi da settembre 2020 e nessun decesso. Ad aiutare però è stato l’isolamento totale, interrotto unicamente dagli aerei di rifornimento che arrivano regolarmente dalla terraferma.
Tra salute e economia - "L'isola deriva il suo reddito dall'industria del turismo. È la fonte dell'economia", ha detto all'agenzia France Press Salvador Atan, vicepresidente della comunità locale Màu Henua che amministra il parco nazionale di Rapa Nui. L’isola vive di turismo, e le autorità locali, come Atan, spingono per un’apertura il 1 gennaio 2022. “E’ molto semplice: sono quasi due anni che siamo chiusi e i nostri redditi si sono ridotti così tanto che bastano a malapena per sopravvivere”, conclude il vicepresidente.
Potrebbe esserci un problema - Il 73,1% della popolazione è vaccinata ma il centro medico di Hanga Roa, la capitale, non ha un reparto di terapia intensiva e possiede una sola ambulanza medica inviata dalla terraferma un mese fa. La pandemia ha mostrato le fragilità del servizio sanitario dell’isola che ogni anno attira 100mila turisti per le celebri statue monolitiche. Ora con i dati e i voti in mano l’Isola di Pasqua dovrà scegliere.